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Visualizzazione dei post da maggio, 2024

Un certo sentore di…

Ho sentito il fischio di un treno che non c’è. Treno a vapore del tempo del Far West. Un bambino negli occhi di un vegliardo. Una favola sotto la tovaglia. Dita smarrite tra i capelli. In cerca di sogni che evaporano al sole.    

Andare è un modo di essere

Ci sono cose che capisci in un attimo e che ti fanno sentire viva.
Quando quello che fai diventa un cammino in continua espansione di ciò che per te significa dedizione, espressione, e curiosità. La vera espressione di chi sei di chi diventerai che nel profondo costituisce anche il modo per dare il tuo amore al mondo.  

La notte e il giorno

Non finivo più di sostare nella meraviglia, oggi. È lì che lo stupore di essere al mondo si fa gratitudine intesa, mentre gli occhi si riempiono più che possono di cose. E com’è bello avere più stimoli di quanti si riesca a digerire, più abbondanza di quel che si possa mettere in tasca! La parola viene a mancare mentre il desiderio di dire si fa gigante. E il cuore allarga i suoi confini, cimentandosi col Tutto.   

La creatività è di tutti

Avere creativitàe in definitiva significa portare qualità, rinnovamento e vitalità nella nostra vita quotidiana di tutti i giorni, delle cose che facciamo normalmente per andare dove vogliamo andare, per gestire questa miriade di piccole cose che fanno il nostro giardino e il nostro orto domestico.    

Sguardi e sogni

Io cerco l’anima negli occhi delle persone che incontro. Anche quelle che incrocio ai centri commerciali. Anche quelle che siedono ai tavoli vicini della pizzeria. So che lo fai anche tu. Magari in tralice.
 Gli occhi delle persone sono una suggestione di mistero.
 E tu le scruti. Magari quando parli con il tuo partner, o giri per i negozi al centro commerciale. Vedi una persona e cerchi i suoi occhi. Che vuol dire?  Penso che sia una sete di anima, che attraversa i corpi e vuol raggiungere le vibrazioni interne. Le vibrazioni che fanno il calore della vita, dove gli ormoni del corpo s’impastano con i sogni più segreti e con gli slanci dello spirito. Perché io penso – tu pensi – che negli occhi galleggino i segnali misteriosi del desiderio. Qualcosa che non è ancora, ma che non è neanche nulla. Un vento, un’inquietudine allo stato liquido. E gli occhi delle persone diventano lo specchio dei miei stessi sogni. Il palcoscenico della mia danza espressiva. L’aula universitaria delle lezion

Leggerezza due

Le parole più belle sulla leggerezza le ha scritte Italo Calvino: “Prendere le cose calando dall’alto, senza avere macigni sul cuore”.

Ciò che ci sarà

Che mettendoci passione e inventare con libertà renda la vita più gioiosa e avventurosa è un’immaginazione scommessa che, per me, si è rivelata vera. Cioè, ha prodotto proprio ciò che aveva immaginato. È vera a posteriori.
 La verità non è solo ciò che è, ma anche ciò che avverrà. La verità non è solo un dato di fatto, ma anche il prodotto di una cura.
 Se ci sono verità di cui si deve prendere atto, ci sono anche verità che vanno prodotte.  Che l’uomo potesse volare, comunicare a distanza, è stata una cosa non vera per moltissimo tempo. Poi è diventata vera.
 Si può certo stabilire con esattezza ciò che non c’è. Ma chi può porre dei limiti a ciò che ci sarà?      

Una Mancanza che c’è

Qualcuno mi dice che c'è bisogno di Dio. E forse l’osservazione è azzeccata. Tranne per il fatto che non oso pensare a Dio attraverso i vestiti di alcuna teologia, compresa la parola stessa. E quindi, quando prego, mi trovo di fronte a un Tu totalmente vuoto, completamente mistero, ovverosia, ignoranza. Dunque, una strana Presenza quella che si manifesta soprattutto come Assenza. Un’Assenza che si fa sentire. Una Mancanza che c’è.  

Un addio

Eccola che arriva la notizia brutta. È morta una cara amica. La brutta malattia.  Gli occhi si allargano sbarrati, come per vedere, oltre le forme usuali della vita, semmai si capisca qualcosa. Il cuore ha voglia di piangere. L’idea di un dio insensibile al nostro sgomento perché si muore è bruttissima. Resta tuttavia nell’elenco delle cose pensabili. Un brivido attraversa il corpo, da capo a piedi. La parola vien meno. Tu capisci che il tuo continuo parlare è per tenere a bada domande e ipotesi terrorizzanti. Ah, se potessi scorrere tra una cosa e l’altra, per tutto il tempo, senza che mai mi sfiorasse il pensiero che si muore! Che triste quest’idea di una vita che sembra non farcela contro la morte. Che sembra condannata ad essere una passione inutile. Beati quelli che credono senza esitazione che la morte è già vinta dall’amore! Ma io? Ma ecco il mio umore muta. Curiosamente sento avanzare dentro di me come una spinta dignitosa, che mi raddrizza la schiena e distende il mio volto. E