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Visualizzazione dei post da novembre, 2021

Soluzioni

 Voglio cercare la gioia fin dal mattino. 
 Caricare lo spirito di leggera saggezza.
 Percorrere uno dei sentieri che accudiscono il respiro. 
 Essere lieta della mia ignoranza.  
Creare con le mani in tasca.    

Giochi d'amore

Beh, loro due si erano scambiati ormai diversi discorsi eccitanti in cui si esploravano intimamente. Facevano forse l’amore, a quel modo. In ogni caso si rivelavano a vicenda le loro fantasie. L’eccitazione era sempre molto forte. E poi ci ritornavano sopra e facevano le loro considerazioni su quando stava avvenendo. 

 Era sempre intrigante provare a dire ciò che un attimo prima ci si vergognava di dire. Era come mettersi a nudo. Letteralmente, spogliarsi non solo dei vestiti, ma di tutte le strutture mentali che suggerivano di essere secondo un certo modo ideale, solo perché ci si immagina che gli altri ci accettino più facilmente. 

 Ora era diverso. Si giocava a lasciare cadere queste preoccupazioni e a imboccare la strada del “ti mostro come sono esattamente. Lo faccio con gradualità e andrò fino in fondo. Tu mi rimandi la tua reazione, vale a dire m’incoraggi col tuo desiderio di sapere e vedere. E vediamo dove ci porta questo gioco. Perché, alla fine, è proprio questo che voglia

Navigare a vista

È tutto musica intorno.
 Il vento e l’acqua,
 l’erba tra le rocce. 
Sto zitta e la mano evoca un’orchestra 
tra le pieghe delle cose. La vita riempie le pause tra i passi.
 Spazi incredibili tra un battito di ciglio e il successivo.
 Voci e profumi che sanno di segreto
 soffiano tra i capelli
 una brezza vivace
 che nel cuore percola sospeso.    

I luoghi della quiete

La malinconia mi dice che la vita è fragile, appesa ad un filo.  E la bellezza delle mie imprese nasce dal coraggio di esistere e di cercare con la consapevolezza di questa fragilità.

Limiti

Bisogna proprio che abbandoni l’idea  di controllare tutto – o quasi.
 Perché l’ideale del controllo obbliga la vita a filtrare attraverso le categorie della mia mente, che, per quanto sia straordinaria, è sempre un occhio piuttosto limitato. 
E mi figuravo la vita che si sforzava di adeguarsi a quello che io pensavo. E si angustiava. E proprio non ci stava dentro. E si contorceva le viscere. Sì, lo capivo, all’istante, che non potevo pensare di obbligare la vita a muoversi secondo le mie piccole categorie. Per quanto abbia studiato, riflettuto, immaginato, non mi sfugge che tutto questo è poca cosa di fronte alla vita. Capivo che, piuttosto, ero io a dover usare la mente in maniera diversa. Piuttosto dovevo aspirare ad allargare la mia consapevolezza della vita stessa: della sua complessità, della sua bellezza, del suo aspetto paradossale. Che la vita mi appaia paradossale indica appunto la limitatezza della mia ragione logica. E il fatto che non mi esaurisca nella ragio

Mindfulness

La Mindfulness, nel senso più generale del termine, riguarda il risvegliarsi da una vita vissuta in automatico e l’essere sensibili alle novità delle nostre esperienze quotidiane. La Mindfulness rende possibile fare delle scelte consapevoli e cambiare.

Perché amiamo la natura

Alain De Botton sostiene una tesi che condivido largamente sul motivo per cui noi amiamo la natura e cerchiamo di rifugiarci in essa il più sovente possibile. Secondo questo  pensatore noi cerchiamo la natura perché essa ci consente di sfuggire alla pesantezza e alla litigiosità, ai conflitti e allo stress dei rapporti umani. Insomma il mondo che abbiamo creato è pesante, stressante e non ce la facciamo più a sopportarlo. Allora ci rifugiamo, almeno per un po’ di tempo, nella camminate in montagna, nei fine settimana ai laghi o negli agriturismi.   La cultura dell’etica del lavoro, della performance, porta a vantarci di dormire poco, di mangiare in fretta, di portarsi il lavoro a casa e cose del genere. Ma questa è davvero una virtù? La salute e la serenità non dovrebbe avere la priorità in una vita felice? E ancora: siamo sicuri che chi lavora tanto lavori davvero bene?    

Dal caos al cosmo

Non finirò mai di guardare con meraviglia la faccia dei bambini. Anche quando recitano sono spontanei. La verità è che giocano sempre. E vedono la vita con una prospettiva che è migliore di quella che abbiamo imparato per diventare adulti. Questo mi fa pensare che l’ignoranza saputa sia una sorta di sapere dotato di molta potenza. Sapendo di non sapere – non ti viene in mente Socrate? – sai molto di più di chi crede soltanto di sapere qualcosa. E ti vengono in mente, all’improvviso, idee che gettano un fascio di luce sul tuo cammino. Perché tu sei uno che cammina. Che esplora e che vuole scoprire. Vero?    

Alternativi

Com’è che abbiamo disimparato a muovere il corpo, a rispettarne le esigenze, in maniera così diffusa?
Le abitudini imposte dalla civiltà industriale, l’orario di lavoro, lo sfruttamento unidimensionale (produrre, lavorare, dare prestazioni…) delle nostre risorse ci hanno decurtato del corpo e non solo dei sogni a largo raggio della nostra sete di vita? Non sentite il desiderio di ripensare tutto daccapo? Liberandoci dalla presa non solo delle idee dominanti, ma anche dai legami di dipendenza nel lavoro, nel mercato, nell’uso del tempo di vita? Stare bene, liberamente, avendo cura del corpo e tenendo il cervello fresco e il cuore aperto è un desiderio programma troppo infantile? Troppo elementare? È chiaro: per realizzarlo, dobbiamo diventare “alternativi”.
Chi è il vero alternativo? Quello che fa di tutto per essere diverso dagli altri? Ma neanche per sogno. Il vero alternativo è colui che fa di tutto per essere pienamente se stesso. Ed è proprio per questo che si disting

Qualche passo ancora

Fuori piove fitto e insistente.
 Il canto dell'usignolo, da più di un'ora, indifferente all'acqua, riecheggia brillante.    

Il meglio

Il bello non è una qualità estetica separata. Il bello è sempre utile, serve a fare meglio, a vivere meglio, a lavorare meglio, a pensare meglio, a relazionarsi meglio…  

γνῶθι σαυτόν

Scoprire quello in cui si crede davvero, quello che si sente autenticamente, sentirlo con quell’intensità che caratterizza la circostanza, è come rinascere. E non è, almeno per me, un evento immediato. È piuttosto una storia d’ascolto attento che dura da una vita. Una storia di tentativi e valutazioni a posteriori. Una storia di aggiustamenti e approssimazioni, nella sincerità di una ricerca che già da sola genera respiro e slancio.  È il richiamo del vecchio messaggio del tempio di Apollo a Delfi: Conosci te stesso.    

… e poi si scopre che era amore

E c'erano dei momenti incantevoli in cui la vita sembrava esplodere di colori in ogni direzione. E l'esistenza navigava a vista, portata dagli eventi.