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Visualizzazione dei post da maggio, 2023

Tagliatelle e fuoco acceso

Il mio giovane amico che abita vicino a me, Diego dice che un artista è uno che vede un tramonto anche quando non c’è. Rifletto un momento su quanta parte del mio tempo io passi a immaginare cose che non ci sono. E che pure diventano così presenti che tutto nel mio corpo e nella mente e nel sentire ne viene influenzato. A questo potere dell’immaginazione io devo la maggior parte della mia vitalità.  

Chiacchierata con uno sconosciuto

A volte è più facile condividere i propri pensieri e le proprie esperienza con uno sconosciuto che con il prossimo.      

Il Cielo è nel cuore

Tutto sta germogliando nel bosco.Ci sono scoiattoli e merli. Eppure, anche in questa bellezza, so che il mondo è attraversato da tanto male. E – a pensarci bene – anche la vita del bosco è tutto un ciclo di mors tua vita mea: le cose si mangiano a vicenda per alimentare la propria vita. Si crea nella mia mente un paradosso che la paralizza. Come se non sapessi se ho il permesso di essere felice o dovrei piuttosto appiattirmi a terra sbigottita.
 Se è questa, però, l’alternativa, preferisco essere felice. Anche se il pensiero non riesce a darne una ragionevole giustificazione. Allora penso – nel bosco – che il Cielo, più che nelle cose, è nel cuore dell’uomo. È al cuore dell’uomo che la vita sta a cuore. Se un mondo migliore nascerà, dovrà scaturire di lì.
E allora mi rianimo e cammino, perché voglio fare energia. Serve energia per creare attorno a me qualcosa di più bello, più buono, più vero. Penso – nel bosco – che si continua a parlare, là, nel mondo, a poche centinaia di metri, di

Punta alla luna

Oh sì, è meglio avere aperto le palpebre su questo scenario. E aver sentito tutto quello che hai sentito. E aver provato ad immaginare. E aver messo alla prova i propri talenti nell’interpretare le cose, e nel cercare con loro un’alleanza. È meglio averci provato a lasciare in eredità le tue piccole conquiste. E aver ricevuto in eredità un sacco di conquiste. E aver immaginato che i propri sforzi servissero a qualcosa. E aver guardato con curiosità e stupore negli occhi dei nostri figli. Ignari forse gli uni degli altri, ma comunque intrisi d’amore.
 E aver pensato che forse siamo solo ai primi passi di qualcosa che appena si annuncia.
E aver accettato la pazienza. Anche l’attesa. E la transitorietà di ciò che ci sembrava valere un’eternità. Da ragazzina credevo fosse più semplice. Ora è un po’ diverso. Ma è possibile recuperare l’innocenza. Ricominciare. Provare ancora a inventarsela la vita. A immaginarla come più piace. E fare come se…

Che sta capitando?

A pensarci bene sono un paio di decenni che mi faccio questa domanda.
 Che sta capitando?
 È forse un buon segnale del fatto che avverto che sta capitando qualcosa.
 Un sacco di gente pensa che non stia capitando niente .
Vuol dire che la percezione si è addormentata. Forse mangiano troppo. Forse bevono troppo. O si fanno troppe canne. 
I carrelli pieni al supermercato. Riusciremo a smaltire tutte queste provviste? C’è rischio di ingrassare il cervello? E di annacquare i sogni che ci abitano?   Io impazzisco ogni volta che la vita mi ripropone questo tema. Che cosa sta capitando? Impazzisco di eccitazione. Perché il mio cuore desidera che il tempo partorisca se stesso. Che vengano alla luce i polloni che sono racchiusi nel suo grembo. E che si possa scoprire qualcosa di più di questa vicenda straordinaria che è la nostra vita sul pianeta Terra.    

La tua innocenza

Vibra il tempo, esce da niente, 
strada piena di luce, stamattina, 
desiderio intenso, anzi struggente
 rofumato di rosa alpina

Il segreto

 Le cose che non conosci cambieranno la tua vita.    

Col sole in fronte

Qui sta piovendo a dirotto. Aprile non è stato “ogni goccia un barile”, ma, di certo a Maggio “non è bastato un assaggio”! Se si vuole il sole bisogna inventarselo. E viene bene scoprire che sognare è quasi come un film: non a guardarlo, ma a produrlo, crearlo, inventarlo. Per goderselo, appunto.  Insomma, assomiglia a un atto di autoerotismo.  

I gesti dell'infanzia

Io credo che tutti desiderano la libertà di tornare ad essere come da bambini. C'è qualcosa in quei gesti che ci riporta a una primigenia indipendenza da qualsiasi costrizione.
 E questo ci consente di recuperare uno stato nascente, un primo giorno dell'universo, uno svegliarsi alla vita per la prima volta.       

Un gatto che ama la luna

Diego, che è intuitivo e penetrante, una volta ha detto che io sono un po’ gatto. È vero. Sono un gatto e sto bene da sola. Non manco di nulla quando sono con me stessa. Questo non significa che io sia separata dal mondo, dalla gente e dai grandi problemi che minacciano il genere umano. Al contrario. Io amo la mia vita. Amo l’ambiente dove vivo . Amo il processo stesso attraverso cui mi esprimo. Amo i miei amici, quelli a cui scrivo e che mi scrivono. Quelli con i quali  c’incontriamo. Quelli di cui so qualcosa, anche piccola, che li riguarda.
 Quando scrivo, lo faccio per me e identicamente anche per loro. Da sola riesco a concentrarmi meglio sulle cose che mi interessano. E anche a lavorarci meglio. A modo mio. Io credo che i miei sogni e desideri siano da prendere in seria considerazione. Sono la parte più viva di me. Mi spingono verso qualche meta, mi scaldano mentre cammino, mi confortano quando sono stanca. Prendendo sul serio i miei sogni ho preso sul serio la vita. Perché mai c

L'odore della tua pelle

Dio ci ha regalato i sogni perché sapessimo come vivere…

Il dono

Il mio dono è qui, al sicuro. Non lo devo nascondere per proteggerlo. È un dono a me, fin dall’inizio. Ne vivo e lo rispetto. È il dono che le mie mani spargono attorno, mentre mi muovo.  

Elle était Ailleurs

Come fai ad andare a dormire quando i pensieri ti accendono l’animo? Vorresti fermare il tempo? No, vorresti che questo tempo non finisse mai. E temi che, addormentandoti, gli dai il permesso di cambiare.

Ora è il momento

Forse con la Vita non si deve scherzare. E io ho scherzato. La depressione che mi è venuta a visitare, forse, è la cifra di ciò che io ho compresso e depresso per mancanza del vero coraggio di volare. Amico mio, amica mia, mi sento di nuovo battere il sangue nei polsi. È una gioia profonda – credimi .
La depressione è lì. Aspetta nella stanza accanto.
 Magari me la faccio amica.
 Magari facciamo società.
 Voglio che sia qualcosa che segna la mia storia. In positivo.
 Qualcosa che ha spessore. Non le solite cose confortanti che si dicono in queste circostanze.
 Qualcosa che ha spessore.  

Dire l’indicibile

I ragazzi vogliono far fortuna. E i vecchi sentirsi utili fino alla fine dei loro giorni. E qualche pazzo vuole tentare quello che non ha mai provato.

Di qua e di la

Passerò di qua e di là del fiume che corre. Da una riva all’altra. Restando in mezzo alla corrente è possibile. Come quando ami qualcuno. E vai e vieni tra il sogno e la realtà di tutti i giorni. Tra le favole che stanno in mezzo i suoi capelli e l’olio che le spalmi sulla pelle contro la dermatite. Tra il profumo di cielo delle sue labbra e il massaggio alla pancia irrigidita dalla colite. Tra i petali vellutati delle sue carezze e la limetta sulla pianta dei piedi contro i calli.   

A proposito di finestre

A volte la finestra è l’apparizione del fuori, delle avventure possibili, del mondo in grande. 

Una finestra dice che non c’è solo il dentro. Una finestra parla del tutto. Dice che la geografia della vita è il tutto. 

La finestra è per me il simbolo del pensare. Il pensare è una finestra sul fuori. Sull’altro e sull’altrove. In questo senso è la cifra della libertà di muoversi e di cambiare. 

Se la finestra è bella allora essa è anche il simbolo della pace tra il prima e il dopo, tra quello che lasci alle spalle e ciò cui vai incontro. Voglio dire, che se anche hai lasciato o sei stato lasciato, se hai rotto o qualcosa si è rotto, una bella finestra dice che è tutto a posto, è tutto in pace, alla fine dei conti.

 Una finestra apre sul muro una via d’uscita.
 A volte è opportuno cercare la propria finestra. La finestra nella situazione. Da questo punto di vista le finestre si aprono anche dove uno meno se lo aspetta. Importante identificarle. Una finestra è una via d’uscita da limit