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Visualizzazione dei post da luglio, 2025

Distendersi all'aperto

Penso davvero che la vita in sé sia il primo valore, e dunque: essere vivi – ancora. Ma so che questa  – vivere – è una parola che funziona da etichetta generica. Dietro ci può stare di tutto. Nel concreto e in senso pregnante – voglio dire: per te e per me – dietro ci stanno i nostri sogni. Perché vivere significa proprio quello che sogni. Quello che sogni è anche di più di quello che c’è. Anzi, potrei osare di sostenere perfino che quello che c’è c’è per poter desiderare quello che sogni. Per potergli aprire una strada.

L'albero fecondo

o sono ossessionata dall’espressione. Io vedo il mondo sotto forma di espressione. L’espressione è qualcosa che ha una sua storia segreta e profonda che merita cura e attenzione, è un’avventura che ci conquistiamo gradualmente, lavorando su di noi, lottando anche, e indovinando intelligentemente le forze su cui contare. Ha un percorso di profondità. Diciamolo in questo modo: è come se tra il nucleo profondo dove radicano le radici dell’io e la buccia della pelle ci sia uno spazio denso ed esteso da percorrere e attraversare, affinché la sorgente trovi una strada, si dia una forma, rappresenti se stessa in qualcosa di visibile, che possa funzionare da segnale, da segno, da parola. E questo stesso processo, uscendo dalla pelle, si faccia energia e forza costruttiva, capace di dare forma alla materia, di mettere al mondo, di realizzare qualcosa. Ed è come se solo costruendo Qualcosa tu ti realizzi come Qualcuno. Perché questo qualcosa è come l’immagine di te nello specchio de...

Vibrante

  Con tutto il “casino” che lo caratterizza, il nostro tempo lo trovo davvero stimolante per le sfide che pone. Il cambiamento che scuote ogni cosa, dentro la psiche delle persone e fuori: nel modo di lavorare, nel mercato, nella vita sociale… ci sta richiamando a compiti importanti e sensati: ci sta forzando a diventare più giovani, quale che sia la nostra età anagrafica. Mi fa pensare a quelle pedane vibranti che smaltiscono il grasso del nostro corpo e ci riportano in forma…  

Persono nuove

Man mano che le energie ritornano, mi ritrovo con piacere figlia di questo tempo. La mia passata malattia mi ha giocato un bello scherzo: facendomi sentire più debole mi ha fatto sentire superata. Chissà se il conservatorismo emotivo non sia figlio della debolezza?  In altri termini, non è forse vero che quando si sta bene e ci si trova pieni di energia si ama il cambiamento e anche quel determinato caos vitale che lo accompagna?      

I piccoli come i grandi

Certo che ci specchiamo nelle grandi storie. È come amare la favole. Non solo. È come credere che le favole hanno più verità di ciò che chiamiamo pensiero realistico. Le favole continuano a ripetere da millenni che la nostra vita è un sogno. E l’anticipano, anche se la realtà di fatto – la storia? – non ce la fa a stare al loro passo. Quando sentiamo il racconto di quelli che ce l’anno fatta – se sono ancora vivi con la testa, se non si sono lasciati fumare il cervello dal successo – quando sentiamo il loro racconto, sono i primi passi che ci fanno saltare l’anima sulle bollicine. I primi passi, quando erano ancora come noi e hanno seguito un sogno, aiutati da un colpo di fortuna. C’è qualcosa di avventuroso in questo e… tanta bravura.  Tanto impegno, colpi di intuizione. Colpi di fortuna e tanto impegno. A rischio, ovviamente – quindi anche tanto coraggio. Bene! Sono cose che appartengono anche a noi comuni mortali. I grandi uomini sottolineano – e a volte sono pietrifi...

Cespugli selvatici

Per ora ascolto il tempo di campagna,
 il frinire insistente che dissolve il dubbio 
e l'ordinata sepoltura di sogni audaci 
in aiuole accudite senza fretta.