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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

Il sogno

Il sogno è un Principe che si sveglia ogni mattino nella cella segreta del mio cuore. Mi seduce e m'incanta: si fa amare. E io, come un'innamorata, salto dal letto e mi do da fare.  Mi chiede di essere, di fare, di tentare.  

Colori a cavallo

So che della gente si ubriaca per uscire dal recinto del banale. A me credo che basti essere un po’ ebbro per vedere le cose con maggiore lucidità.   
Mi piace essere viva. E non è forse tanto per la gioia che provo ora nell’osservare lo spettacolo del mondo. È piuttosto per quello che credo possibile circa il vedere la realtà, come stanno le cose davvero. E probabilmente anche per il desiderio di creare qualcosa realmente. La vita è una scommessa verso l’impossibile (a stare all’esistente), ma desiderabile a stare al sogno che si è acceso non appena l’Io ha fatto capolino in questa strana faccenda. Insomma è l’impossibile la vera cosa interessante. E per perseguirlo, essere un po’ ebbri è quello che ci vuole. 

Scgliere?

Le parole hanno un fascino evocativo. E qui ce ne sono due toste: libertà, prezzo.  Mi sembra che portino in due mondo diversi.  E ci sto riflettendo.    

Danzare il cambiamento

Indagando bene dentro di me scopro delle opinioni segrete che spiegano meglio il mio comportamento. Soprattutto i miei blocchi. Sono pensieri sepolti sotto la coltre delle parole che uso di solito. Ma quando affiorano queste intuizioni pare che una porta si apra su un futuro più libero e felice. E il desiderio mi conduce ad attraversare quella porta. Il passo successivo è intravedere le pietre di guado che mi consentiranno il passaggio dall’altra parte.        

Il trucco è volare

Il mondo come scenario giusto per uno stile di vita creativo, per un’operosità energica e gioiosa. “Prova solo a immaginarlo. Prova a dare un senso di ampio respiro a ciò che fai” – questo ripeteva a se stessa nel corso delle ore.  Non voleva mai andare a dormire, innamorata del semplice fatto di essere viva.      

Svolazzare

Ho sempre amato la campagna, l'ombra dei grandi alberi nei pomeriggi estivi, il frinire delle cicale e il gorgoglio dell'acqua nel rivo.  E quella voglia di piedi scalzi sull'erba e di nudità del corpo e dell’anima.  

Calma piatta

Sono stati alcuni giorni di soffocante calma piatta. Forse caldo...  Mi sembrava di avere la testa diluita, sparpagliata in un acquitrino. 
Ma oggi sembra che la concentrazione ritorni.  La voglia di mantenere la consapevolezza accesa. La luce nella testa. Invece della nebbia. 
In quei momenti penso a come sia brutta la depressione e a come si sentano coloro che ne soffrono. Prego il cielo di tenermene a distanza. Non riesco a immaginare una vita che non voglia saltare giù dal letto la mattina per mettersi a fare quello che ami.
 Eppure può capitare. Siamo esseri fragili, mentre siamo anche esseri forti e coraggiosi. La vita è incartata in misteri che nessuna dottrina riesce a svelare. 
Per fortuna, credere nella vita, credere che “La vita è bella”, attiene a un altro canale rispetto a quello delle dottrine.

Una vita laboratorio

La vita va presa come una sorta di esperimento continuo. Tu sei un laboratorio. Tenti, rifletti, e ritenti, finché impari abbastanza da fare un altro passo in avanti. Verso ciò che riconoscerai come il luogo dove ti senti a casa. Dove farai festa e sosterai per un po’.  Per ripartire di nuovo: perché l’avventura continua.

Delle volte è così rapido

Si sedettero sulla panchina, in silenzio. Odoravano l’aria di agosto. Il brusio pregno degli alberi del parco. Lo sguardo si liquefaceva, assorbito dallo spettacolo del firmamento. La luce delle stelle era  un messaggio polifonico che proveniva, tutto insieme, da anni luce inegualmente distribuiti nella stratificazione del tempo. C’era da star zitti per sempre, a quello spettacolo.

Visione

Sì, si ottengono risultati, ma si spolpa la vita di tutto quello che la rende incantevole. Più o meno è quello che mi viene in mente quando penso al modo di vivere, operare, progettare, pensare, secondo i dettami della razionalità performativa, efficace, manageriale, economicistica. È vero, se ti disciplini in maniera da non desiderare altro che i soldi e poi comprare, questa è una macchina efficace. Ma un’unica dimensione ti dà l’impressione di vivere davvero? Allora ci sono tanti altri modi di pensare, sentire, percepire, inventare, immaginare… e non importa se non portano quattrini. Portano vita.

Mare rosso

È una ricchezza, questo l’ho capito. E l’apprezzo. Avere dei sogni e cose che ti piace fare. E fare quello.  
Fare le cose che ami fare, per cui hai una vera passione, è come essere, è come diventare quello che sei. E ad essere la gente è felice. 
Perché essere è un verbo attivo e anche transitivo.  Come virgulti della vita, che non smettono mai di crescere e fiorire, e dare frutti.      

Tu dici tante parole

Io non voglio essere buono – mi dicevi l’altra sera – io voglio essere felice. Mi sembra bello. Ma quando accetterai di essere quello che sei? E invece di vivere vite immaginarie, vivere la tua vita? Quando ti lascerai portare dalla corrente che ti scivola tra le costole e anche là fuori, negli eventi, e dirai: Questo sono io. Che sia!    

La notte e il giorno

  Ho pensato a questa cosa, oggi, dove immaginoo la Notte che si tira su la coperta del Giorno, portandosi nel  tutto quanto, per farlo suo.     

Finalmente!

Da bambina pensavo – come tanti – che bastasse desiderare e pensare perché le cose si avverassero.  Da grande ho visto che più o meno le cose sono proprio così, ma che bisogna darsi da fare almeno un po’ e lasciare che il tempo faccia la sua parte.    

Avere una storia

Percorro con una certa consapevolezza la mia storia. Mi piace avere una storia. Desidero avere una storia per sentire che la mia vita ha un senso, una direzione di marcia, che raccoglie il susseguirsi dei giorni e l’alternanza degli eventi.  

Avere una storia sembra rendermi più ricca come persona. Non voglio limitarmi a commuovermi o eccitarmi alle storie lette, viste, sentite, per poi rientrare in una dimensione piatta. Voglio avere io la mia storia, con tanto di colonna sonora. So che c’è questa possibilità. 

 Avere una storia viva e avventurosa è essere impegnata, in qualche modo, in una ricerca. Risponde a quella sorta di inquietudine di fondo che mi abita e che mi spinge a uscire dall’esistente, a non rimanerci intrappolata. 

 Avere una storia come ricerca è il modo di esprimere la domanda che io sono. Non sono tanto una risposta quanto sono piuttosto una domanda. Ricercare e domandare è la stessa cosa. E la forma di questo domandare è una storia-ricerca. 

 L’og

Forme

Abbiamo cercato di fermare il tempo. Filosofie, dottrine, istituzioni... Come fotografie cercavano di chiudere il tempo in forme statiche. Ma il tempo ha sconfitto tutti i nostri fragili tentativi E ora prendiamo in considerazione tutte le nostre mappe come schizzi temporanei.