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Visualizzazione dei post da aprile, 2020

Essere se stessa

Elide vuole essere se stessa. Se lo ripete da tempo e prende sempre di più le distanze dalle pressioni sociali, e anche da certi allettamenti della commedia umana rappresentata sul palcoscenico dei mezzi di comunicazione di massa. Fondamentalmente a spingerla in questa direzione è il suo bisogno di sentire la vita in maniera più piena e sensata. E ha capito che deve trovare le strade di un ascolto di sé, al posto della dipendenza da ciò che si dice o si promuove. Non che le interessi polemizzare. Elide ha bisogno di autenticità. E ha capito che questa non può venire da fuori. Pensa che l’autenticità sia un sì detto a un richiamo interiore. Si ascolta. O, più generalmente, ascolta. E le sembra che dalla penombra delle cose interiori, dove non è ancora abituata a guardare con serenità e calma, emerga una voce sussurrata che è rivolta proprio a lei. Stare in ascolto di questa voce le procura già di per sé un senso di pace e di gioia. Sente gratitudine per essere ammessa all

Metodo delle nuvole

E poi c’è un’altra categoria di umani che mi affascina irrimediabilmente, quelli che studiano le nuvole. C’è un tizio che ammiro profondamente, si chiama Gavin Pretor-Pitney, di cui ho comprato il libro “Cloudspotting, Una guida per i contemplatori di nuvole". Ho capito subito che faceva al caso mio. 
Cosa c'è di più bello di un cielo azzurro? Gavin Pretor-Pinney non ha dubbi: un cielo pieno di nuvole. Perché le nuvole sono movimento e teatralità, universo cangiante di forme e colori in continua evoluzione, scenografia sempre diversa, minaccia all'orizzonte ma anche rifugio e oggetto di fantasie infantili.

Qui sotto la montagna

C’è da scalare una montagna. Mi sto preparando. Voglio affrontare la faccenda con lo spirito giusto. Intanto c’è oggi. Non è una giornata di sole, no. È un po’ come ieri. Ma c’è la mia terrazza, c’è una montagna di libri ancora da leggere. Ci sono gli amici con cui condividere. C’è qualcosa di buono nel frigo per la cucina creativa estemporanea.  C’è una miniera di desiderio che urge.

I mali del mondo

Chiacchierata sui mali del mondo. Chi pensa che dovrebbe esser quadrato e chi rotondo. Alcuni pensano alla quarta dimensione e non ci sono limiti all'immaginazione a meno che tu debba guadagnarti il pane e allora i limiti te li impone la tua fame.  

Soluzioni

Il sogno di una grande fioritura.
 A volte i pensieri zampillano come sospinti da uno slancio vitale. 
Le idee fanno l'amore tra loro.

Incertezze

L’esitazione e il dubbio sono parti importanti dell’architettura delle nostre vite. Il nostro futuro è incerto. Ma l’incertezza ha i suoi piaceri: libertà, coincidenze, fantasie, creatività. Il non saper è qualcosa di prezioso. Regala la libertà di creare e di esplorare.    

Discrepanze

Sento dentro una discrepanza lancinante tra il mio corpo che si muove con le cose che fa e i fatti e le azioni che pensa. Nulla di nuovo, come dire... tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare, ma io non parlo di progetti a lungo termine bensì di quotidiano, da come fare colazione a, a quale musica ascoltare prima di dormire, a cosa fare tra la colazione e la cena. E mi creo queste discrepanze da sola. Non so organizzarmi? Sono pigra? Non so. E se cerco di spiegare questo a qualcuno mi prende per un pazza, e chi ha grandi problemi allora? E chi ha questo? E chi ha quello? Ed io rimango lì a non capirci nulla. Forse è una forma di patologia. Mi hanno detto che alcuni se non leggono tutti i giornali che escono in un giorno stanno male, io se non faccio tutto ciò che partorisce la mia mente sto peggio, e questo vale anche per le emozioni. E ti giuro che ogni giorno, qualsiasi cosa faccia, è una violenza continua, devo impormi con la violenza inaudita nei confronti di me st

Mappa della situazione

Immagino sempre di viaggiare. La geografia è diventata più visibile ora con Google Earth. Spesso ho problemi con le aree di sosta, ma la strada si disegna sempre davanti a me. Camminare sempre, fin dalle prime ore del mattino.
 A volte sono a San Francisco, sulla Haight Street. Speso vado a fare il bagno a Morro bay. Ho dei parenti a Palmdale e se prendo l'Antilope Free Way, arrivo velocemente a Santa Clarita, per infilarmi nella San Diego Fwy. Il resto è bazzecola. Ma quando arrivo sulle montagne devo fermarmi a guardare la valle. La valle davanti a me. C'è una valle davanti a me.    

Fiore

Fiore notturno 
vivace fiore di primavera 
di spirito che si risveglia
 energia evocata dall’avventura 
fuoco di chi ancora e ancora
 e ancora
 con occhi spalancati 
e battiti forti dentro il petto
 e respiri profondi
 e gambe che si svegliano fiore di buona notte
 fiore di sogni caldi
 fiore di ristoro  

Immaginiamo che...

Se c'è una cosa che so fare bene è fantasticare occhi aperti. 
 Trovo che in questo modo le mie giornate escano meglio.

Una, due, tre...

E poi viene il momento della Buonanotte. 
E ci si addormenta con l'ultima fiaba.  

C'era una volta, lontano lontano

La favola realizza un distacco temporaneo dalla realtà contingente, usuale.
 Nella favola possono avvenire cose meravigliose e magiche che nella realtà sembrano escluse.
 Nella favola il desiderio di realizzazioni meravigliose difficili o impossibili rafforza la sua fede.
 Tornando alla realtà dalla favola, la fiducia che i nostri sogni si realizzino davvero è più forte.
 Ai bambini (e non solo) piacciono le favole perché il mondo che sognano è un mondo dove i sogni si realizzano.
 Nella favola i sogni si realizzano senza il “duro” lavoro che viene predicato nella vita di tutti i giorni.
 La favola è una versione della meditazione trascendentale, dove si raggiunge lo stato del puro possibile.
 La favola è una critica della realtà: dice che l’esistente non è sufficiente.
 La favola è un addestramento alla creazione.

Amore da bere

Ogni volta che prendo un caffè non posso fare a meno di pensarti… qualcosa si rimescola e si scioglie dentro di me, proprio come lo zucchero che metto adesso: mezzo cucchiaio, lo so, non ti piacevano le cose sdolcinate, amavi i retrogusti amari di ogni situazione e soprattutto le cose vere, non edulcorate. Mettere lo zucchero nel tuo caffè era una cosa delicata, quasi da alchimista: spesso ero un po’ troppo distratta o soprappensiero e mettevo più zucchero del dovuto e tu allora mi guardavi con aria di rimprovero, come per dirmi…sei sempre la solita egoista, pensi solo a te, alle tue dosi ed alle tue esigenze, non cambierai mai.   Ti penso bevendo orzo... l’orzo pare un succedaneo del caffè, riservato a chi non può bere per varie ragioni la caraibica e scura bevanda. Nulla di più sbagliato! Sono due cose diverse: l’orzo è riservato ad ore particolari, è una bevanda serale, silenziosa, notturna, intimista e invernale, da bere prendendo la tazza con due mani – proprio c

A pesca di idee

Ci sono ideee che schizzano fuori
  colorate e calde, 
idee che brillano nella notte
  e nel silenzio,
 e il Nulla da cui ogni cosa esce 
 si rivela il Tutto 
dove pescano i nostri sogni.

Chi sono

Scrivo di me, narro e sento che sono viva, che sono presente. Godo anche di una certa euforia che la scrittura regala. Ma se dicessi che ho capito chi sono davvero, ingannerei me stessa. Intravedo che questa narrazione potrebbe durare all’infinito e mai mi mostrerebbe pienamente chi sono. Ho la netta sensazione, anzi, che io non sono completamente. E se cerco una realtà finita e definita non la troverò. Ne concludo che il proprio sé bisogna inventarselo. E qui entra in gioco l’arte.