Ero una ragazzina allora, Avevo gambe elastiche e braccia forti. La maggior parte del tempo ero sugli alberi, o nei canneti, in fantasie selvagge e avventure incantate. Nell’aria pregna di natura danzavano gl’insetti e il silenzio del mondo era intriso del frinire di cicale. Danzavo nella vita senza parole e l’occhio scopriva in un battito le pietre di guado del corso d’acqua. Sapevo subito se scappare o affrontare e non mi frenavano i graffi dei rovi o i sassi aguzzi sotto i piedi scalzi. Ora quella ragazzina è ancora qui, ma non più quel corpo. E ne soffro un poco!