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Visualizzazione dei post da luglio, 2024

L'aiuola dei girasoli

In certe circostanze il sogno non è strumentale a niente altro ma una regione autonoma, dove la vita va in vacanza per scoprire che è questa la sua giusta dimora. Fortemente tentata a non ritornare.

Qualcosa di non finito...

Stamattina mi sono svegliata con uno strano pensiero nella mente. Ci ho rigirato un po’ dentro prima di alzarmi. Mi sembrava quasi blasfemo, certo paradossale, ma aveva presa su di me, come qualcosa che ha una sua forza intrinseca, e che pretende una sua verità. Sta a te scoprirla. Più o meno, il pensiero diceva questo. Che Dio è come la pace nel mondo: semplicemente “non c’è”. Qualcosa di troppo bello, ma che non esiste. Caso mai è “da fare”. E poi mi riecheggiava nella testa: un Dio da fare?! Ha un senso tutto questo? Lo so che tu che sai la teologia mi hai già mandato a stendere. E certo me lo merito, perché sparo le parole senza creanza. Ma ancora adesso, che è sera, continuo a ripetermi: un Dio che non c’è, caso mai che è da fare! Certamente ho più simpatia per gli atei che per i teologi credenti. Penso che gli atei siano teologi più fini. Sanno indicarci con maggiore precisione quale Dio non possa esistere o – che è lo stesso – che se esistesse, bisognerebbe combattere. Il pensie

Intelligenza

Amo l’intelligenza che sa evocare energie, che sa eccitare la mente, sollecitarla a mettere al mondo cose che prima non c’erano, a rinnovare la vitalità bambina, curiosa, intraprendente, capace di gioire del suo lavoro, sempre di nuovo, ogni mattina.      

Energie cosmichre

Lla parte in ombra del prato assorbe gli inquieti umori del tempo.

Valentino

Che Valentino fosse bello, sprigionasse fascino e magia, non è neanche il caso di ricordarlo.
 Se si può dire in questo modo, me ne innamorai a prima vista.  Lo vidi al raduno di ippica di un club dove ero andata un po’ a casaccio, per prendere immagini.
 Me ne “innamorai” nel senso largo della parola, voglio dire che vederlo mi affascinava, tendevo a seguirlo con lo sguardo e a muovermi nella sua stessa traiettoria, quasi sperando di incrociarlo e che capitasse qualcosa che mi consentisse di rivolgergli la parola e di avviare una conversazione. E di fatto capitò. Era vicino a un cavallo – lo seppi in seguito che era suo. Era di traverso, lungo la strada e io andavo in quella direzione – come ho già detto. Ma non sapevo cosa fare. 
Ci pensò il cavallo. Che, curiosamente, mosse il muso verso di me in maniera insolita, e sembrava intenzionato a seguirmi. Era una situazione imprevista, non facile da gestire. In qualche modo io desideravo che fosse l’occasione per avviare un discorso, ma n

Talvolta, in montagna.

A volte, in montagna, lo scenario ti riempie talmente gli occhi che ti rendi conto di non vedere quasi niente. Guardi e basta. A bocca aperta.    

Lo slancio

Da bambina Al mare 
La sabbia 
 Il sole
 E tanto tempo per giocare    

Energie di profondità (divampare)

Tarda mattinata, aria leggera, sapore di iodio, barche all’orizzonte. Le voci tacciono per un momento. La musica del mare, qualche rumore dall’entroterra, lontano.  Gli scienziati non sanno a cosa possa servire la coscienza, le sensazioni, i sentimenti, ai fini dell’evoluzione naturale. Noi sappiamo di aver bisogno di vedere come in uno specchio cosa stiamo facendo, e cosa desideriamo. E abbiamo bisogno di trattare con le parole e con l’immaginazione lo schermo grazie al quale navighiamo nell’universo dell’essere.

Il futuro mi accende

Essere qui, nel presente, e bruciarlo come legno da ardere, per fare luce nel veleggiare verso Itaca. Vado verso Itaca – oh la mia Itaca! – e intanto esploro il mondo e gli eventi.
Dio! Non finirò mai di meravigliarmi.  E prego il cielo che questo continui per sempre…  

Con le mani in tasca

 Capita di osservare la propria vita e di dire che non è poi granché. Che non si è raggiunta nessuna delle nostre aspettative. Che sembra quasi di passare sulla terra, di attraversare il tempo, senza fare alcuna differenza.
Chi si ricorderà di te quando morirai?
A quanti oggi importa che tu ci sia ? E ti può prendere quella angoscia dilagante che è il sapore amaro dell’ inutilità. E che, diventando rassegnazione, introduce per l’inclinata strada grigia di un’esistenza senza sapore. Chi di noi non ha vissuto più volte questa situazione? E sappiamo anche che c’è una reazione sana, a partire da qui.
 Una decisione rimette in cammino, e nasce nuovamente la voglia di vivere. Una scossa che immette in un'altra dimensione. Dove le cose ritrovano l’innocenza dell’erba bambina. E si ricomincia a pensare a ciò che si vuole, abbandonando l’abitudine ad avere sempre in testa solo ciò che non si vuole. E ci si concentra sull’immaginare la realtà in cui saremo a tutto tondo. Scrollando le spalle

Il desiderio accartocciato

Spesso, al risveglio, il nucleo desiderante di me, che è la voce segreta a cui mi rivolgo per tracciare la rotta della giornata, mi appare come una entità accartocciata, appallottolata, rincantucciata nel sottoscala. Sento la sua urgenza, ma è troppo rannicchiato perché io possa leggere un’indicazione chiara, da cui trarre spunto per l’operosità della giornata. E allora, l’esigenza prima è quella di parlare un po’ con lui, di convincerlo a distendersi, a svelarsi e rivelarmi. Perché troppo spesso mi comporto come quella che ha delle cose da fare, già annotate in agenda. Mentre ho bisogno di ritrovare non un compito prescritto ma la voce viva della vita, a cui rispondere con emozione. E stamani, mentre trafficavo pacatamente con questa faccenda, mi è venuta in mente l’idea molto suggestiva che quelle che considero le mie opere, di fatto sono i frutti di tutto un contesto che potrei chiamare il mio orto. L’ambiente in cui lavoro, gli strumenti, le cose che mi sostengono e

Entrata casuale

Gli eventi imprevisti, l’entrata casuale, rappresentano la fonte principale delle nuove idee e dei nuovi stimoli. Girare a caso, esporsi a un flusso un po’ caotico di stimoli e informazioni, può rivelarsi più utile che strizzare l’intestino per fedeltà a un metodo rigido e costrittivo.      

Riposo

La sera si avvia al riposo con i colori della pace e del ricordo. Una bella giornata. E io cerco ancora dovunque segnali della vitalità. Perché la vita è viva. E se sembra che un’atmosfera sonnolenta si stia abbattendo sulle geografie che abitiamo, sono di quelle persone che sentono di doversi dare da fare per muovere le acque, per rimestare tra ciò che accade, per ritrovare la frescura della corrente.

Quando la passione

I momenti della passione amorosa sono certamente potenti. Quando quella stessa passione si allarga alle opere della cultura, con lo stesso calore, con lo stesso fuoco a me pare il top. Ad ogni buon conto, nella creazione artistica è quel fuoco che opera attraverso le mani, la voce, il corpo tutto, fecondato in amore partorisce in amore.    

La ricerca della felicità

Mattina presto. Cielo invitante. Farà sole, oggi. Aria che stimola l’azione.
Voglio vedere il mondo con i loro occhi dei bambini.
  Ho voglia di avventura, scoperta, gioco.
 Il mondo “grande” è troppo pedante e noioso. Troppo ancorato sulla paura e su come fronteggiarla con sistemi assicurativi, preventivi, curativi. È giusto. Una società civile sviluppa queste cose. Ma senza unilateralità. C’è qualcosa nello sguardo del bambino che l’adulto e il vecchio devono recuperare con impegno. Sfuggendo all’entropia. Alla vecchia storia del disincanto, dei dolori, della rassegnazione… Mi ritrovo istintivamente portata a cercare e inventare una vita felice. Felice vuol dire dotata di senso. Un senso che io senta direttamente, possibilmente senza troppe mediazioni razionali. Una vita interessante, innanzitutto perché coltivo l’interesse. Fare quello che ami, una volta che hai scoperto i tuoi talenti e i desideri profondi, mi pare un ingrediente fondamentale. Rispettare la propria natura e dialoga

Avventurarsi è dolce in questo mare

Ormai è un’abitudine. Mi alzo prestissimo. È ancora notte, ma quella parte della notte che corre verso il giorno. Che va incontro al sorgere del sole. 
E io aspetto il momento in cui potrò uscire, per andare a camminare nella campagna. Non m’importa dove, mi basta andare dove starò sola con i miei pensieri. Quello stato di solitudine che mi dà una gioia straordinaria. Quel piccolo viaggio interiore che mi consente di trovare la mia dimensione personale del viaggio.  

Siamo esseri d’immaginazione

Siamo consapevoli che molti dei nostri sogni sono utopia, ma almeno siamo stati reali nella capacità di immaginarli      

Oltre il canale

Oggi è una giornata bellissima. Un falcetto di luna ha reso il cielo sorridente fin dal primo bagliore dell’alba. Davanti a me il canale, che scorre indifferente a testa bassa verso mete più lontane, non si esime dar rispecchiare l’universo, pago di fare quel che è costretto a fare. Io sogno e invento e volo con l’immaginazione, oltre il canale, oltre le colline. E la notte mi è cara per l’energia che mi regala, anche stamani, per spingermi lontano all’avventura.