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Il grido dell’autunno

“Il grido dell’autunno” mi fa venire in mente la canzone di Renato Zero “Vecchio!”. Il grido di chi ha già addosso i segni del tramonto ma dentro ancora una gran voglia di vita. Ma non ho voluto nostalgia per me. Né protesta! Solo cantare ciò che ripeto da sempre. Che la vita appare come un aperitivo. Mette appetito. E i colori della chioma degli alberi in autunno vogliono essere un inno struggente alla bellezza del mondo.
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Nostalgia

Tutte le sere li depongo nel cestino accanto al letto – i sogni, per ritrovarli subito, appena sveglia.
 Quanto tempo è che sogno? Mi sembra, ora, di aver vissuto solo un giorno, questo giorno che non finisce mai, e che sembra essere sempre solo come l’alba: che il giorno vero debba ancora arrivare. E non sono neanche tanto sveglia.
 Afferro i contorni delle cose come attraverso un vetro opaco.
 E tocco la superficie della vita, non il cuore.
 E quanto all’appetito, è sempre solo come all’aperitivo. Alcune persone il sapore intenso della vita ce l’hanno addosso e dentro. Anche quando non lo sanno. E gli innamorati cercano le favole frugando con le dita tra i loro capelli. I poeti fioriscono versi incantati quando fremono d’amore. E che dire dei compositori? I più fortunati di tutti, che dicono in note le loro intense emozioni, senza dover ricorrere al vocabolario e alla sintassi. Innamorati e artisti possono sentirsi tanto vicini al punto X. E probabilmente anche conquistatori, leader

La ricerca della natura

Gli scenari naturali che tu percorri e contempli diventano parole (metafore) per raccontare a te stessa e agli altri le vicissitudini della tua avventura, della tua storia, della tua ricerca. La svolta della strada diventa metafora delle svolte che hai vissuto nella tua vita, delle svolte decisive per cercare se stessi e il senso. E così il bosco, l’albero, la valle, la montagna, il fiume… si fanno metafore capaci di esprimere il senso delle tue esperienze. E i colori diventano l’intenzione che ti abita nell’affrontarle, la colonna sonora (degli occhi) del tuo film.      

A proposito di ispirazione

Quella cosa che chiamiamo ispirazione è un mistero. Qualcuno eviterà le analisi razionali relegandola nella magia. Altri diranno che non c’è niente di magico e fornirà consigli utili per entrare nella sua atmosfera incantata. Alcuni sostengono che il mondo non è abitato solo da piante, animali e uomini, ma anche da idee. Esse non aspirano ad altro che ad essere rese manifeste e questo può avvenir solo con la collaborazione degli uomini. Se l’ispirazione bussa alla porta, potete scegliere il modello dell’Artista Maledetto, ma non è nei miei istinti vitali. Io amavo la vita bohème ma non per le sregolatezze, piuttosto per la libertà e la spregiudicatezza. Ho sempre puntato all’Artista Felice. La gioia che la creatività può dare è totalmente indipendente dalla fama e dalla scena che interpreti sul palcoscenico sociale. È un valore che vale per sé. Non c’è bisogno di puntare al top. Basta la ricerca della gioia di vivere. Ma non è che disprezzi gli azzardi. Al contrario. Ognuno sa in propr

Camminare

Camminare aiuta a capire che la pressione della società e della cultura della produttività su di te succhiano la tua vera essenza. Camminare ti fa sentire che puoi mollare tutto e seguire soltanto la vita che sgorga da te. E che questo è vivere davvero.    

La via dell’espressione

Cesar Brie sosteneva il carattere pedagogico del teatro che insegna a narrare usando la voce è il corpo.  Raccontarsi con gli autoscatti può non essere esaustivo, ma può mettere su quella strada...

Un nuovo giorno

Un cambiamento si era spinto avanti, nelle falde sotterranee dell’essere, mentre io continuavo a recitare la parte sul proscenio. Ora era tempo di riscrivere il copione. Più semplicemente: di lasciarlo venire alla luce.  

L’arte di sognare

Vedi, Luca, ti devo dire qualcosa. Ora stanno arrivando i primi freddi – parlo della sera, dopo il tramonto, in casa. L’estate è proprio finita. Magari viene ancora un po’ di sole, ma l’inverno non è lontano. E tu ogni sera te ne rimani con i tuoi sogni e chiudi la porta e hai voglia di pensare. E se accendi la televisione, attorno all’ora di cena vedi questi giochi a quiz e queste trasmissioni di cucina che vanno di moda e ti viene da domandarti: ma in che mondo vivo? Ma è proprio così? E te ne vai nell’altra stanza, quella tua, quella dove ti sdrai e guardi nel vuoto. Se non hai altro da pensare ti sembra che il mondo sia impazzito, come se avesse bevuto troppo. Può essere che ci sia un po’ di polverina nell’aria, e che tutti la respiriamo, e senz’accorgercene e che ci fa entrare in una dimensione fantasmagorica? Ma tu stai da solo, a una certa ora, e senti che hai bisogno di pensare. Che vuol dire? Tu stesso te lo chiedi e rispondi che hai dei sogni e che la sera ti si presentano da

Una certa luce

La consapevolezza  non è soltanto avere trasparenza visiva. Lo è senza dubbio ma la consapevolezza non può ridursi al suo aspetto visivo. Deve essere accompagnata da un sentimento che per me ha un ruolo di guida.  Quel sentimento che avverto, il gusto di un certo modo di essere, o di una data direzione intrapresa, di un particolare approccio alle cose nell’adesso. Credo che ciò che chiamiamo pace, serenità, estasi o cose così, si manifestino in quel sentimento che accompagna la consapevolezza. Devo confessarlo: me ne sono innamorata.     

Swing

Possono capitare. Capitano.
 A volte sembra tutto un gran casino.
E nessuno potrebbe ragionevolmente sostenere che le tue preoccupazioni non hanno motivo. Che le tue pene siano ingiustificate. Eppure c’è qualcosa che è lì come qualcosa che sai da sempre. Qualcosa che è scritto in un luogo così intimo di te stessa che fa sentire la sua presenza anche quando sfugge al tuo sguardo: che il mondo è meraviglioso, che la vita è straordinaria e sorprendente Hai sempre saputo che puoi cantare, suonare e danzare il tuo viaggio nel tempo.
 Che questa è la verità. 
E che sta appena un po’ più in là. Un tantino oltre la portata della tua mano. Ma non irraggiungibile.
 La punta del tuo dito, la vibrazione del tuo polpastrello, la sente. Ne puoi fiutare la presenza, perché emana molecole volatili di inebriante capacità persuasiva. E il buio che ha nascosto tutto ciò, quel buio che credevi fosse lo stato delle cose, era in realtà qualcosa di superficie, una sorta di velo che aspettava di essere sollev