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The secret

Con le parole, non solo col pennello e i colori. Dipingere un sogno con le parole. Questo! Invidia – probabilmente – della musica, senza alcun dubbio più efficace. Oh, sì, vorrei una vita nuova, intera, fin da principio, tutto dedito alla musica! Come eguagliare la musica, che ti porta immediatamente altrove? Come saltare immediatamente nei regni del sogno? 
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Dove semplicemente essere

Un mondo in cui poter essere, semplicemente, è un mondo in cui non si deve più fare niente. Ma si fa quello che si vuole, perché fare e essere coincidono . È dunque un mondo utopico. Un orizzonte verso cui ci muoviamo. Un sogno che anima il nostro cammino. Mentre continuiamo a lottare contro qualcosa, e a conquistare la nostra libertà, districandoci dalla presa che cose, messaggi e poteri hanno su di noi. Ma la nostra libertà è, appunto, anche qui, anche ora , essere quello che si è, fare quello che siamo, seguire di slancio il desiderio e il sogno, sperimentare una vita in cui il senso si costituisce mettendo in armonia tra loro i mille frammenti dell’esperienza con il punto centrale che dà una forma al tutto, e che è il cuore di ciò che ci interessa, che amiamo, che ci tiene svegli, ci accende la mente e mette in moto le braccia e le gambe. La cosa veramente interessante è quando in una situazione di dispersione, apatia, stanchezza, depressione, inappetenza, grigiore, qual...

Come bambinii nel bosco

Com’era bella quella bimba l’altra sera! E quel suo modo innocente di parlare! Al di sopra di ogni ragionevole considerazione.  È questo che cerchi?  Oh, sì. Ho una sorta di nostalgia dell’innocenza. Del gioco. Della semplicità. Ma anche della marachella. Della furbizia bambina. Delle gambette elastiche e del corpo leggero. Delle avventure nella penombra del bosco.  E dei racconti vicino al fuoco, di quelli che ti fanno anche un po’ paura.      

Vado

La mia giornata è piuttosto piena. Ma ho sempre, alla sera, una sensazione di leggerezza. Insomma, viaggio, cammino, mi muovo, è come una vacanza. Prendo il sole e l’aria aperta. Penso quando cammino. Sono arrivata alla conclusione che camminando si pensa in maniera diversa. In maniera migliore. Si pensa con tutto il corpo. Il pensiero si coniuga al respiro e al metabolismo. Una parte del pensiero è ascolto del corpo. Il corpo è fantastico nel riconoscere i pensieri che nutrono. Il corpo mette in circolo sostanze quando la mente incomincia a volare. Dal pensare nasce tutto, per me. Nasce tutta la mia avventura.
Quando rientro a casa tutto sembra già pronto, cucinato. E non resta che sfornarlo. Metterlo in chiaro, proporlo, farlo camminare. Io credo che sto cominciando a vivere, finalmente. E mi rendo conto che esiste un mondo parallelo – rispetto alle strade trafficate, agli stabilimenti e i centri finanziari…
Un mondo piuttosto popolato. Gente che cerca in primo luogo il s...

Il cammino

  Il cuore infiammato Desiderio. Pensare per vedere. Fare con intelligenza e slancio. Condividere, amicizia, collaborazione. Rinnovarsi e apprendere in continuazione.

A che cosa serve la bellezza?

Da noi, per lo più, si pensa che non serva a niente, da un punto di vista concreto, materiale. Assistere a immagini estremamente suggestive he differenza fa sul piano della realtà? Eppure quelle emozioni, la magia di essere in presenza di un incanto intenso, suggeriscono l’idea – per un attimo – che la routine realistica e la nostra Agenda si perdano il Paradiso per una prosa invadente, spessa e mozzafiato. Un giorno si dirà che assistere a questi spettacoli è terapeutico. Ma bisognerà prima riconoscere il carattere patologico di quel che chiamiamo realtà.  

Andar per mare

Ricordo il mare, ora che è sera, la barca nel porticciolo, l'aria salmastra e l'intonaco scrostato delle case accroccate una all'altra sulla riva. E le parole che dicevi guardando l'orizzonte, quella linea sottile tra cielo e mare. Parlavi della grande impresa, di quel desiderio immenso, di quella fame inestinguibile che partoriva il tempo delle tue giornate. E non fummo mai piccoli sui ciottoli del borgo  

La piazza della chiesa

  Da un racconto di Vanni.  Mi nonna mi portava con sé la sera. Andava al rosario e mi portava con sé. Io sedevo vicino a lei, sulle grandi panche di legno, ognuna delle quali aveva una targhetta di ottone con il nome della famiglia donatrice. Il nome della famiglia della nonna non c’era. Io non chiesi mai il perché. Pensavo: saranno i più ricchi del paese. Mia nonna andava tutte le sere al rosario, ma non mi ha mai dato l’idea di una donna particolarmente religiosa. Mi diceva spesso le due cose che contavano davvero nella vita: “la salute e la salvazion dell’anima”. Era una donna di carattere. Viveva da sola. Il marito e tre figli erano in America. Lei era ritornata in Italia con mia madre. L’America non faceva per lei. Sapeva il fatto suo. Amministrava una grande casa. Se la cavava  egregiamente. Andavamo Tutte le sere. Dicevano il rosario in latino, o meglio con qualcosa che assomigliava al latino, era un latino appreso a orecchio. Mia nonna aveva fatto le elementari e...

La città vecchia

Insomma, oggi è stato un viaggio nella città vecchia, negli intrichi delle stradine, in mezzo a palazzi di altra  epoca, piuttosto trascurati,un tempo abitati da un popolo di marginali, ai quali tuttavia non manca  arguzia, intelligenza, e sogno. E ho sentito dire che è dalle periferie che nasceranno le nuove idee, le  congetture che muteranno lo scenario dell'abitare e del vivere… E sentivo il desiderio di partecipare a queste congetture.  

Il lavoro visto dall'alto

Certo! Non ho niente da fare. E faccio tutto quello che desidero.