Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Mare e poesia

Bevo il primo raggio di sole e salpo. Il desiderio gonfia la mia piccola vela, lo sguardo spalancato sull’orizzonte del mondo.

Lo stato brado

La mia infanzia è stata vissuta in una sorta di stato brado, sempre fuori, nei boschi, nelle campagne, sulla collina nei frutteti, sugli alberi…   La mia idea di libertà si è formata attorno a quest’esperienza.   E anche adesso la mia vita nella società urbanizzata trae da quell’esperienza modelli di comportamento, evitando appartenenze.   E così il mio vagare tra libri, musica, arte, non segue progetti rigidamente definiti. Nella mia idea dell’avventura c’è questo andare vagando, decidendo di volta in volta dove dirigermi, a motivo di qualche incontro e di qualche suggestione. Mi lascio incantare dagli eventi.

E allora rallento

L’inerzia mi trascina e mi lascio trascinare con oziosa beatitudine in un moto rettilineo uniforme. Una beatitudine un po’ incosciente forse, perché giù, giù dentro di me sento che così non può affatto andare. Nel mio profondo percepisco una oscura colpa che vorrei redimere ma allo stato attuale delle cose non riesco a trovare un squarcio nella mia quotidianità che mi faccia intravedere una direzione. E aspetto il redentore. “ Che tu sia per me il coltello ” direbbe D. Grossman ed io vorrei un qualcuno-o-qualcosa-coltello che mi faccia a pezzetti. Sono ingabbiata nelle mie giornate tipo, scandite da ritmi tipo, dalle mie sveglie tipo, dai miei sonni tipo, dalle mie colazioni tipo… Mi chiedo, cosa ci vuole per cambiare ritmo!? O meglio a cambiare tempo!? Mi fermo un attimo, rifletto… voglio passare da un 4/4 ad un 7/8, da un tempo pari ad tempo dispari, da banali accenti in battere ad accenti in levare. Potrei, come no… mi dico. Mi inquieta il fatto che, voltandomi indietro, non riesca

L'occasione

Inventa una storia per una vita di sogno…

Folle felicità

Più che vedere la felicità noi vediamo la possibilità della felicità. E ci aggrappiamo a questo pensiero promettente, seguendo un istinto naturale. Spesso siamo messi alla prova e un diavoletto razionale ci dice che tutto è inutile. Ma basta un minimo di energia vitale per ritrovare le nostre illusioni e lasciarcene conquistare in una sorta di follia da innamorati.    

L'incontro

Oggi c'è il sole ma  vorrei incontrarti in un giorno di pioggia.  Sentire la pioggia sui vetri che ci divide da tutto.  Vorrei stendere i miei pensieri a sgocciolare sul tuo corpo.  E asciugarci così.

Terza persona

In città il traffico è notevole: il dott. Bonarìa cerca di sfruttare tutta l’inerzia del motore e frenare il meno possibile. Non lo fa per risparmiare l’usura dei freni ma solo per gioco. Gli piace schiacciare il pedale solo all’ultimo momento: forse per un inconfessabile desiderio di qualche istante di trasgressione che non riesce più a vivere nella vita. Il semaforo è rosso, rallenta, sfiora appena il freno, arriva a pochi centimetri dall’auto che lo precede, infine, suo malgrado, deve frenare. Sul sedile a fianco il telefono ed il portafoglio. Subito ne approfitta per guardare i messaggi, tanto per ingannare quei due minuti di attesa. Da quando ha comprato il telefono nuovo non riesce a stare in tranquillo auto senza far nulla, non si accontenta più di pensare o di guardare fuori: ogni volta, anche mentre sta guidando - per non parlare poi quando il traffico gli impone di attendere in coda - un incontrollabile impulso lo induce a prendere quel telefono tra le mani per cercare, far

Primavera

Il traffico è notevole, cerco di sfruttare l’inerzia del motore e frenare il meno possibile. Il semaforo è rosso, rallento, tocco appena il freno fino a fermarmi. Sul sedile di fianco a me il telefono ed il portafoglio. Ne approfitto per guardare i messaggi, tanto per ingannare quei due minuti di attesa. Da quando ho comprato il telefono nuovo non riesco a stare in auto senza fare nulla, non mi accontento più di pensare o di guardare fuori: ogni volta, anche quando sto guidando - per non parlare poi quando il traffico mi impone di attendere in coda - un incontrollabile impulso mi induce a prenderlo tra le mani per cercare, fare, vedere, immaginare, contattare cose o persone di cui non avrei affatto bisogno, però lo faccio lo stesso. Con il capo chino, senza ormai più badare al verde che potrebbe accendersi da un momento all’altro, immerso nei fatti degli altri, vedo un’ombra accanto a me fino a sentirne quasi l’odore. Una mano tesa e sporca quasi mi tocca la spalla. Le porte della mia

Idee

Un posto dove le idee si acchiappano con le dita.

E ti vengo a cercare

Soprattutto ti verrei a cercare, per quelle nostre chiacchierate sul futuro, le novità e il modo di affrontarle. Quando mi dicevi: "Non dirò mai, come i nostri vecchi, Io ai miei tempi..." Si è sempre avuto paura del nuovo.  Ma lo sappiamo, è il nuovo che vince e che il mondo va avanti. E noi dicevamo di voler imparare ciò che il nuovo ci regalava, per essere, per fare, per rendere le cose migliori.      

Casomai

Casomai ci pensassi…  A chi sto parlando?  A te che non ascolti e che pensi ad altro e che sei così bravo ad ignorare i fiori e il vento. Casomaii ci pensassi, io direi, tra non molto - diciamo: alla lunga - saremo morti, io e te. E saremo tutti morti, alla lunga, noialtri. La vita è breve - quanto durano i nostri desideri?  C'é qualcuno che non ama l'infinito? Quando io amai, dissi: per sempre.  Permanere mentre tutto scorre. Non ti fare ingannare da spiragli di solletico. Non lasciare che il tuo cuore - che sa - venga annebbiato da queste vaghe filosofie dell'effimero, che non fanno che carezzare le tue, le mie, debolezze. Io dissi: per sempre. Sapevo che l'eroe scorre nel tempo, rimanendo se stesso. E sapevo che tu, ed io, impregnati del fango della terra, saremmo per sempre fedeli al nostro sogno. Casomai ci pensassi. Casomai.    

Paure

I o capisco le tue paure. Paure che in parte provo anche io. Paure che mi hanno vinto e che talvolta sono riuscita a vincere. Oppure sono stati gli eventi stessi a prendere in mano la situazione al posto mio. Senza dubbio è molto più facile lottare per conquistare piuttosto che lottare per abbandonare. Qualcuno ha detto che la vita è l’arte dell’incontro. Io invece dico che è l’arte dell’abbandono. Il fantasma che a me fa più paura è la memoria. Possiamo infatti imparare a ricordare ma non possiamo imparare a dimenticare. Non per nulla a qualcuno è venuto in mente il film “Se mi lasci ti cancello”. Forse possiamo dimenticare solo per sovrapposizione. Vivendo altro, vivendo altre storie, altri fatti, altre persone. Allora lentamente il passato si affossa dentro di noi, i ricordi decantano e possiamo tornare a rimettere a fuoco il presente. Certo, vivere un presente che annichilisce i propri desideri è doloroso come il tentativo dell’abbandono o forse ancora di più. In ogni caso la vita

Ham on Rye

Volevo solo andarmene. Ma non c'era nessun posto dove andare. Il suicidio? Gesù Cristo un'altra faticata. Avevo voglia di dormire per cinque anni di fila, ma non me lo permettevano. Charles Bukowski  

Qualcosa di diverso

Finalmente. All’acero sono spuntate le foglie. È riuscito ad agguantare gli squarci di sole sotto questo cielo giaguaro solcato da nubi ed il suo sistema fisiologico gli ha suggerito che era il caso di sbrigarsi: i segni erano sufficienti. E così, senza troppi indugi, ha fatto diligentemente il suo mestiere di albero. Mica si può stare lì a pensarci troppo su, dopotutto le riserve erano quasi esaurite. La chioma da magra e trasparente si sta facendo sempre più fitta ed intricata, da grigia e cinerea a verde con tenui riflessi marroni, da esile e slanciata a globosa e panciuta e pian piano i vuoti diventano pieni. Il suo stato di dormienza è terminato, la linfa elaborata torna a pulsare sotto la corteccia e la clorofilla non si lascia sfuggire neppure un fotone. Adesso al più sottile refolo di vento la chioma vibra con tutte le sue foglie nuove nuove. No, non è più lo stesso albero, è decisamente qualcosa di diverso. Coerentemente diverso. Apparentemente diverso. E di que

Piove

Sono oscena e trovo inutile parlare di qualsiasi argomento. Non mi innamoro da anni ma non è un problema in quanto la cosa non mi riguarda anche se talvolta mi sfiora ma ormai è sfiorita e non c’è primavera che tenga.   Intanto fuori piove.

Due

Questo è il dolore della vita: che si può essere felici solo in due;  e i nostri cuori corrispondono a stelle  che non vogliono saperne di noi. Edgar Lee Masters Non so se si può essere felici solo in due. Io sono stata infelice in due. Sicuramente l'essere da soli non è uno stato di quiete ma uno stato di moto, verso il numero due. Adesso che sono in uno non sono felice, tendo al due, inconsapevolmente, continuamente, anche in modo ossessivo.  Il numero due, il fantasma della condivisione, della completezza non mi lascia tregua. Ma è questa la verità!? La via da percorrere? Il senso di ogni vita? Della mia vita? Prima di stare bene in due e di trovare il due devo sbarazzarmi del pensiero del due, un po' come il musicista che prima deve studiare un brano nota per nota, memorizzare la diteggiatura e poi mentre suona deve dimenticare tutto.