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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

Ora a tratti

Forti contrasti in discorsi brevi.
 Qualcosa da dire.
 Segni, tracce, sulla pelle del mondo.
 Sussurri e grida.
 Singhiozzi del tempo.
 Un brivido.

Giocando con castelli

Viaggiando per castelli  mi son perso nella storia,  son maestosi, sono belli,  di altri tempi son memoria.  Se tu fossi Lancillotto  di Ginevra innamorato,  di vedervi sarei ghiotto  abbracciati in mezzo a un prato.  Sarei forse il trovatore,  il cantor di vostra storia,  perché mai fin che si muore  se ne perda la memoria.

Templi

Il sito archeologico, illuminato dal sole, imperturbabile nella sua volontà di pietra, ripeteva la sua storia col medesimo entusiasmo di sempre. Giovani coppiette si baciavano sotto i templi austeri. I cani erano di casa, sonnecchiando all’ombra di leggende antiche. Emanuela, che studiava per diventare guida turistica, confidò a Xavier che, a suo parere, c’era qualcosa che non quadrava nel destino degli umani: “Il mondo è così ricco di cose, di storie, di bellezza e di avventura che una vita sola non basta che per un assaggio”. E continuava, allargando le braccia: “Certo non si può dire a Dio che cosa deve fare, ma, nondimeno, una sorta di protesta sento scaturire da sé da dentro il petto”.

Il bel salto

Raimondo, andando a spasso da solo in mezzo al bosco, s'imbatte in un gran sasso In luogo molto fosco. "Un masso, che rottura! Io voglio andare avanti, cacciare la paura, ed incantare i fanti". Allor prende le molle e se le mette ai piedi e salta sulle zolle E vola - se ci credi. E vola tanto in alto che sembra la befana, e dura quel bel salto da già una settimana.    

Un po' Natale

A dirla tutta, oggi mi sento io un po' Natale. 
Diverse persone mi consigliano più equilibrio, più calma, più ponderazione... 
Io ho voglia di essere smodata, invece, di strafare, di spingere le porte, di saltare i fossi, di essere follemente felice, di danzare e  sbracciarmi..
 Non ho voglia né di equilibrio né di saggezza, ma di smodata felicità.

Momenti

È sempre un'onda d'amore che apre una pagina nuova nel romanzo della vita?
 C'è il sole, non fa freddo, ho passato la mattina in giro. Qualcosa bolle in pentola. Una spinta, una pulsione... Non ho parole in questi momenti. Non so che dire. Forse vivo solo per questi momenti. Come ascoltando il concerto per violino di Tchaikovsky.  Dov'è il mondo? Me lo sono dimenticata.    

Il tuo sguardo è fuoco

Esci di casa e lungo la strada delle betulle ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli. 
Chi e dove accordò quell'animo generoso in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.

Il fiume

Il fiume è una storia che si racconta sulla grande pagina del suolo.
  E invita all'avventura per diventare una storia da raccontare.

Illusioni

Rispetto ai ragionamenti ben fatti, sono spesso folle. Voglio credere a cose che non hanno nessuna giustificazione logica. Immagino di avere poteri che non sono stati mai testati. M’illudo volentieri, sapendolo. Leggo gli oroscopi di Rob Brezsny (li trovo creativi). So plasmare i miei umori con le parole. Non conoscendo la verità delle cose, cerco di giocare con le apparenze e mi creo i miei film mentali. Ho bisogno di una colonna sonora e di una scenografia colorata, per reggere l’incontro con la realtà. Evito più possibile i telegiornali, perché dicono che là fuori è una tragedia, per lo più. Se penso che si muore trovo che non è giusto. M’immagino che sia uno scherzo, una trappola. Ma non la parola fine. So che non c’è nessuna ragione per questo. Soltanto che a credere a questo mi fa stare meglio.

Buona stella

Ho sempre le tue parole in mente. Ogni volta che vedo l'alba, o spuntare il sole, ripenso al tuo discorso quando eravamo a Venezia. Mi dicevi: "si può nascere di nuovo ogni mattina, se si vuole". mentre ci penso, la mia mente si rinnova. E mi ritrovo come un adolescente che sogna la sua avventura, sotto una buona stella.    

La prendo come viene

Fuori nevica, o quasi. Stanno scendendo gocce di acqua e ghiaccio o chissà-che-cosa e tutto in pochi minuti è diventato bianco. Mi affaccio alla finestra. Tutti si preoccupano di non poter prendere l’auto, di essere bloccati in questa città del cazzo. Io no. A me non importa poi molto. Anche perché non ho nessun programma. E non m’importa poi molto neppure di questo. E mi meraviglio di me. Mi sono accorta improvvisamente di stare benissimo nella mia indolenza, di avere ripreso ad ascoltare il silenzio della casa: la caldaia che parte, il frigo che vibra, lo sciacquone che si riempie, l’acqua che scorre nei tubi nelle pareti, i miei passi un po’ strascicati… bei rumori davvero. Sì, sono piccoli rumori quasi insignificanti ai più in condizioni normali che da un po’ avevo dimenticato. Adesso le mie orecchie hanno ripreso ad ascoltare senza avere il terrore delle “campane dell’inferno”. Quelle campane che non mi facevano dormire, che dovevo coprire in qualche modo con TV, musica, frullato

Alternative

Il tempo per sognare alternative io me lo prendo .

Quando l’aperto è casa

Bisogno di uscire dal chiuso. Ritrovare i grandi spazi dell’aperto. Una parte alta dell’anima si nutre di orizzonti larghi e grandi.  I sogni non stanno bene al chiuso. Ammuffiscono negli spazi angusti.  C’è una casa più grande dove abitare. Dove respirare a pieni polmoni il vento creativo della Vita.    

Il bosco degli alberi spogli

Ti ho cercato nel bosco degli alberi spogli. 
Sognavo la tua fioritura.  

Un vuoto che sa

Piove nebbioso, qui, sul sentiero. Ho riassettato sobriamente la mia casa vascello. Qui, nella nebbia, mi sto domandando cosa farò da grande… 

 Sto cercando di dare contorni visibili, dentro la mia coscienza, a quella vita splendida e meravigliosa cui aspiro. 

Mi sorprende che un sogno di cui ancora non conosco i dettagli concreti possa attrarre così potentemente le mie energie. 
Non è, infatti, come aver visto qualcosa di molto bello e desiderarlo. 
Ciò che “voglio” non è ancora perfettamente visibile. 
Come se il desiderio conoscesse senza conoscere. Per così dire: in negativo. 
Come un’impronta nella creta “conosce” il corpo che la colmerebbe. 

Esiste, dunque, un vuoto che sa. 
Un’assenza che urge più di una presenza. 

 Ecco, qui, sul sentiero, scrutando tra i piovaschi nebbiosi, sono in compagnia di questo vuoto e di questa assenza.  Col cuore caldo. 

Come le ballerine del Bolshoi

La stessa complessità del mondo è il suo fascino. Nel mondo ci si muove in una miriade di stimoli, un brulicante formicaio. Ci si può passare danzando. Ci si può attrezzare per farlo.  Come le ballerine del Bolshoi. Noi vogliamo smettere l’adipe per danzare il mondo. Per questo corriamo e andiamo in palestra. E lo facciamo anche col cervello. Per danzare la vita come le ballerine del Bolshoi E i pensieri saltellano leggeri, agili e ritmati. Cerchiamo nuvole per cibo e scarichiamo il piombo dalle tasche. Come le ballerine del Bolshoi.