Sento di essere piuttosto limitata. Ritrovo la fiducia nel come vanno le cose per conto loro. Lo so che è solo per recuperare un po’ d’energia. E che, dopo, ritornerò a spingere sull’acceleratore.
Ma tutto va in fretta oggi. Le cose si devono intuire a fiuto. M’illudo sempre di trovare dentro di me un luogo fermo, dove stare, mentre gli occhi, le mani, il sentire, sfrecciano tra gli eventi in corsa. Una sorta di paradosso: ferma e rapida al contempo! Sento però che questo è il nostro mondo. Poco da fare. E il piacere di essere persona tra le persone del mio tempo è irrinunciabile.
Alla fine dei conti, sono una viaggiatrice. E una narrattrice di viaggi. In questo nostro mondo, oggi.
Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.
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