Qualcuno mi dice che c'è bisogno di Dio.
E forse l’osservazione è azzeccata.
Tranne per il fatto che non oso pensare a Dio attraverso i vestiti di alcuna teologia, compresa la parola stessa. E quindi, quando prego, mi trovo di fronte a un Tu totalmente vuoto, completamente mistero, ovverosia, ignoranza.
Dunque, una strana Presenza quella che si manifesta soprattutto come Assenza. Un’Assenza che si fa sentire. Una Mancanza che c’è.
Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.
ci sarebbe bisogno...
RispondiEliminaCi sarebbe