Qualcuno mi dice che c'è bisogno di Dio.
E forse l’osservazione è azzeccata.
Tranne per il fatto che non oso pensare a Dio attraverso i vestiti di alcuna teologia, compresa la parola stessa. E quindi, quando prego, mi trovo di fronte a un Tu totalmente vuoto, completamente mistero, ovverosia, ignoranza.
Dunque, una strana Presenza quella che si manifesta soprattutto come Assenza. Un’Assenza che si fa sentire. Una Mancanza che c’è.
Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
ci sarebbe bisogno...
RispondiEliminaCi sarebbe