Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2018

Svelarsi

Le conseguenze inarrestabili dello svelarsi. E' un (triste e angosciante) paradosso ma quando ci togliamo i veli poi non ci vediamo più. Magritte con i suoi amanti ha colto nel segno. Per certe anime è difficile sopportarne le conseguenze.

Don't try

Sulla tomba di Bukowsky l’epitaffio dice: Don’t try, non cercare, non provarci. È una sua poesia che si riferisce all’eventualità di fare lo scrittore, in sostanza se non sei convinto di una cosa non farla, se non ti ruggisce dentro non farla, inutile cercare, inutile sforzarsi di farla, riuscirà male, in ogni caso.  Questo principio credo vada applicato anche in altri campi, non solo alla scrittura. Amore compreso.  Non cercare, non cercare, no… rassegnati, può succedere, può non succedere, nulla cambia, inutile cercare, bisogna rassegnarsi al destino delle stelle, ascoltarle mentre bruciano, sentire i pianeti che girano intorno a noi, limitarsi a questo, senza alcuno sforzo.  Don’t try!  

Dopo che

Dopo aver scalato i quarantanove scalini della saggezza alla ricerca di un indizio Dopo aver rubato le battute migliori nascosto dietro le quinte di un palcoscenico Dopo aver indossato ogni tipo di maschera Dopo essermi strappato la pelle Dopo averti fatto ubriacare Dopo avere immolato i miei giorni per te Dopo essere entrato fino alle ginocchia nell'acqua gelida per vederti ridere Dopo aver ballato musica di merda credendo di farti ridere Dopo essermi illuso che alla fine mi avresti amato Dopo aver progettato viaggi Dopo averti letto i miei racconti inediti Dopo averne accettato le tue critiche arbitrarie Dopo averti fatto spazio nel mio letto Dopo averti fatto spazio nelle mie vene Dopo averti risparmiato quando ero già pronto ad ucciderti Dopo aver preso a morsi i mobili della mia stanza per non ucciderti Dopo aver visto morire inosservate le mie battute migliori Dopo averti amato Avuto conferma di vento a favore tolgo gli ormeggi Massimo Volume

Fisicità

Dentro di me sento forze che neppure io riesco a decifrare. Fisiche e metafisiche. Voci mi dicono che non devo costruire e strutturare la mia vita, bensì destrutturarla e decomporla, scinderla nei singoli componenti. La fisicità: quel vortice che mi investe impetuoso e che nelle storie che ho vissuto ho visto svanire e mescolarsi con la consuetudine e la ripetitività senza che io abbia trovato nessun appiglio per preservarla. Forse è questa la molla che mi spinge verso la decomposizione della mia esistenza, non riesco a contrastare l'entropia che naturalmente mi accerchia. Troppo lavoro, troppa energia, troppa dedizione. A che pro?  

Direzioni

Quando non so che direzione prendere mi concentro sui miei piedi.      

Altrove

L'altrove in una persona che ci piace inevitabilmente ci attrae fino al parossismo anche se sappiamo che niente avrà un seguito. È la mancanza di seguito che dà intensità e profondità all'amore. La consapevolezza del seguito invece attutisce e ovatta ogni emozione.

Luna

Ieri sera non ho visto la luna. Peccato... ma è quando c'è la luce del sole che vorrei vederla, compreso il suo lato oscuro.

Non vedo, non sento, non parlo

Non vedo, non sento, non parlo. Annullamento dei sensi in sequenza. E intorno che cosa rimane? Una ovattata sicurezza? Una ancora sentimentale? Un appiglio? No, rimane il buio. La mortificazione del desiderio.

Dialogo di marionette

— Perché, mia piccola regina, mi fate morire di freddo? Il re dorme, potrei, quasi, cantarvi una canzone, ché non udrebbe! Oh, fatemi salire sul balcone! — Mio grazioso amico, il balcone è di cartapesta, non ci sopporterebbe! Volete farmi morire senza testa? — Oh, piccola regina, sciogliete i lunghi capelli d’oro! — Poeta! non vedete che i miei capelli sono di stoppa? — Oh, perdonate! — Perdono. — Così? — Così...? — Non mi dite una parola, io morirò... — Come? per questa sola ragione? — Siete ironica... addio! — Vi sembra? — Oh, non avete rimpianti per l’ultimo nostro convegno nella foresta di cartone? — Io non ricordo, mio dolce amore... Ve ne andate... Per sempre? Oh, come vorrei piangere! Ma che posso farci se il mio piccolo cuore è di legno? Sergio Corazzini, Dialogo di marionette

Più miti sono ora le mattine

Più miti sono ora le mattine, le noci si colorano di scuro; più rotonda è la guancia delle bacche, la rosa ha lasciato la città. L’acero sfoggia sciarpe più festose, ed il prato si veste di scarlatto - Per paura di essere fuori moda, voglio mettermi un ciondolo Emily Dickinson      

Desideri

Il mio è un desiderio surreale. Anche un desiderio terreno ha bisogno di surrealismo, di accostamenti che nulla hanno a vedere con la realtà, seppur calati nella realtà. È questo aspetto del desiderio che ho perso e vado cercando.  

Coincidenze

Ci sono grandezze troppo relative e con valichi imponderabili. Io credo nelle coincidenze. Il difficile può diventare facile e viceversa. Anzi, neppure ce lo chiediamo. Ogni muro ha sempre un varco, ogni foresta un sentiero che l'attraversa.    

Mare

Quando le stive delle mie navi saranno pulite, quando avrò buttato a mare la zavorra, sentirò di procedere leggera, e che il peso più grande da cui mi sarò liberata erano proprio i miei risentimenti.  

Spiagge

 Desidero pensare che c'è sempre una spiaggia nuova da cui ripartire per la grande avventura. Sono ignorante sulle cose della politica e dell'economia. Una spiaggia attende, da qualche parte...