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Visualizzazione dei post da dicembre, 2022

Mattino

E si parte di nuovo. Il tempo, un altro regalo. Soprattutto la sete e la fame che spingono al viaggio. La grande avventura nel fondo del cuore e un orizzonte promettente. Io faccio al mondo sconosciuto una preghiera e gli butto addosso la rete dei miei sogni.

Il senso del senso

All’improvviso mi sembrò di capire che la meta non è il fine, ma un mezzo. Il fine è ciò che stai facendo in questo momento:  il viaggio.

Andar per mare

E io navigo, su questo vascello, nell’Oceano dell’Essere. E mi sento benedetta, per il fatto di esserci a guardare e trafficare. In questa sorta di avventura che chiamiamo vita.

Alla luce del sole

Il  2022 è già esaurito. La mia testa è già nel nuovo anno. Il nuovo anno è già iniziato. A me piacciono i buoni propositi. Non aspetto l’inizio dell’anno a farli. Li faccio spesso. Li tengo in caldo. Al centro c’è sempre il lavoro per tenere alta la guardia e acceso il fuoco. Le cose vengono meglio se la fiamma è accesa. Il viaggio diventa eccitante. Le difficoltà si sciolgono più facilmente.

Velieri

E poi, lasciatemi partire con i miei velieri a visitare il mondo e i Mari del Sud. Sono in cerca dell’Isola del Tesoro e adoro l’avventura.  Terrò un Diario di Bordo e lascerò traccia delle vicende umane che incontrerò. E racconterò ai figli dei nipoti storie incredibili e meravigliose.

Natale è uscire fuori dalla tazza

Ero molto grata dell’esistente. Ma non mi ci addormentai dentro. Sollevai la testa dentro il futuro Era Natale.

Verso Itaca

E immaginavo Ulisse nel suo viaggio verso Itaca. Dieci anni? È tanto? È poco? È quello che è. Tu vai verso Itaca, ma intanto esplori il mondo, la vita. Aderisci agli eventi, quali che siano gli dei che si danno da fare. E ascolti il canto delle sirene, avendo cura di farti legare all’albero maestro. E ti lasci incastrare da Circe, ma senza chiudere il cuore alla nostalgia. Oh, Nausica, com’era dolce il tuo sorriso… Si va, verso Itaca, ma intanto si esplora il mondo, la vita. E non smetterò mai di meravigliarmi. Se potessi dirlo con le parole della poesia! Perché, infatti,  tutto è musica. Tutto è sogno. Il mondo che c’è fuori di qui, il mondo tutto da esplorare, tutto avventura e conoscenza, è già presente nella mia anima e mi porta fuori dai confini stretti del presente. Ma nel veleggiare verso Itaca, io aderisco al presente, alle onde di quel che succede, là fuori e qui dentro. Essere qui, nel presente, e bruciarlo come legno da ardere, per fare luce nel veleggiare verso Itac

Il non ancora

C’è qualcosa che sento dentro di me. E mi sembra una forza in azione anche là fuori, nel nostro mondo brulicante di movimento. Forse è anche la vocazione intima e profonda dell’arte. A cosa mi riferisco? Forse non è un caso che il pensiero mi abbia visitato proprio nel periodo di Natale. Perché con la nascita che si rinnova questo pensiero ha a che fare. E forse ancora di più con quel tema che nella tradizione cristiana precede il Natale e che è l’Avvento. Voglio dire il desiderio del Non Ancora. La ricerca del Non Ancora di cui scopriamo di avere un grande profondo desiderio. Siamo attraversati da un profondo bisogno di creatività, in ogni settore della vita. La stessa qualità di vita degli itinerari personali sembra chiedere di prendere le distanze da ciò che è, che è stato per tanto tempo, da ciò che sembra immutabile e irremovibile. Siamo protesi verso qualcosa che non è ancora. Nell’arte ciò che è stato non va ripetuto. È tutta una ricerca di nuove forme, movimenti e t

Una testa piena di idee

Mi piace vederti passeggiare sulla riva del fiume con  le scarpe nuove.
 Adoro le pieghe del tuo maglione gettato sull’attaccapanni di legno.
 E quella tua vetrata aperta sul possibile. So che quando muovi le mani stai inventando la storia. 
E quando sorridi la proietti con lo sguardo. Salti dal letto, domattina, con una stagione nuova negli occhi.
 Latte e biscottii a colazione e il petto gonfio di respiro.

E io ho in mente te

Hanno potato i salici nel campo.
 E anche il vecchio ciliegio, 
 dai rami colmi di storie, 
 ora giace sul prato, 
 raccolto in fascine ordinate di frammenti. Il sole sonnecchia nella nebbia 
 quasi tutto il giorno e io 
 mi scaldo al fuoco del desiderio.  

Attesa

Non potrò mai più osare il racconto di una salvezza conosciuta.
 Non mi resta altro che dipanare in mille testi l’oscurità attonita della mia ignoranza.
 E resterò quella che sono da sempre: pura domanda, flebile preghiera.
 Nella speranza di respirare la vita all’angolo della strada ancora un po’. 
Vecchia innamorata non ancora visitata dalla grazia di un bacio.
 Giovane nell’attesa, come l’attesa stessa.

La saggezza

Io non voglio appiccicarmi addosso una saggezza comprata ai negozi della sapienza come un bel vestito.  Io voglio cercare qualcosa che si possa chiamare saggio ma che nasca da dentro, cresca dentro con le fasi della vita, con le esperienze assaggiate, masticate e digerite.

Una musica nell'animo

Beh, quando viene la sera io mi domando: quando verrà la mia? E che significa che ci sono? Che c'è tutto questo? E io che ci sto a fare? Sì, vivere, mangiare e dormire al riparo, anche guadagnarsi da vivere, perché no? Ma tutto questo a che serve? Che senso ha? Qualcuno ha davvero la risposta?  Quando viene la sera certe domande saltano in testa. Risuonano le domande nel cervello, e le risposte scappano alle reti della mia nave. Ma quelle domande senza risposta lasciano come una musica nell'animo. E quella musica è importante…

Il Non so che, il Quasi Niente.

Mi sono resa conto che il perfezionismo è una trappola. Perfezionismo è non fare qualcosa finché non sei sicuro di farlo in maniera perfetta o finché non ci sono le condizioni ideali per farlo come piacerebbe.
 In questo modo non si incomincia mai a fare. In filosofia c’è una trappola analoga. Il pensiero è affascinato dall’Essere e lo pensa come perfetto. Poi, non trovandolo da nessuna parte, si converte al Nulla e diventa nichilista. Se non c’è l’Essere allora tutto è Nulla. Ma il pensiero, ridimensionandosi dopo vari tentativi estremi, si è reso capace di pensare anche il Qualcosa. Il Qualcosa non è l’Essere, ma non è neanche il Nulla.
 Il Qualcosa appare come la dimensione adeguata dell’umano – anche se la sua sete è senza fine. Convertito al Qualcosa, il pensiero diventa capace di apprezzare anche il Non-so-che, il Quasi niente. Dove va a riporre gli aspetti più sottili e qualitativi della sua esperienza. Che cos’è che ti fa innamorare? Cos’è che rende la tua giornata gioiosa? Cos

Fedele al sogno

E sogno un castello, dove sostare, senza far niente, in ascolto soltanto.  Ignara dei progetti turistici e dei convegni per la valorizzazione delle risorse locali.  Spostarmi sotto il sole come se il mondo fosse fermo in un altrove.  Almeno per qualche ora.

Doucement

È stato un momento. La luce del sole al tramonto rimbalza sulle foglie degli alberi e mi raggiunge.  In quell’istante ho saputo che tutto è straordinariamente bello e ho sentito una nostalgia infinita per qualcosa che non so, ma che riguarda me.  Una sorta di malinconia invincibile per non vedere il senso delle cose. Per essere una spettatrice miope, che riesce a mala pena  a intuire di trovarsi solo sulla buccia del mondo.

Buongiorno!

Cosa c’è là fuori? 
Il giorno che comincia. Il cielo promette bene.
 Mi sono svegliata con la voglia di uscire.  Fuori è un campo colorato. 
 Anche d’inverno.    

E col pensiero io vado

Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.  

Parliamo?

Sì, guarda: le cose vanno bene.
 Dormo abbastanza, mangio tutti i giorni.
 Non ci penso più di tanto.

 Ma io ho ancora tanto bisogno di amore.
 Amore per ciò che faccio.
 Amore delle persone che incontro.
 Amore di qualcuno di speciale che ancora non ho incontrato. E che non cerco neanche.

 Penso a volte al passato e vedo tutto quello che ho sbagliato. 

Questa cosa che chiamiamo vita è la nostra avventura.
   È così.
   Diamoci dentro.