L'amore, nel momento esatto in cui lo viviamo, si corrompe sì brucia. L'attesa, il presentimento dell'amore invece lo rende eterno ed immortale. Comunque sia l'amore corrotto, sia l'eterna attesa sono mortificanti per l'uomo. Dove sta allora la vita vera? Che può indicarci la direzione da prendere o da perdere? La risposta credo che stia semplicemente nel mezzo. Né la privazione, né la mortificazione sono la soluzione. Lasciarsi andare alla corrente delle cose e delle emozioni: sbagliare sbagliare sbagliare, soffrire soffrire soffrire, ricominciare ricominciare ricominciare, divenire divenire divenire. E via, avanti così. La vita, finché sangue ci scorre nelle vene, non lascia scampo.