Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da luglio, 2020

Sì, ti conosco, ti piace la luna

Non si può essere perfetti, sempre, nello stesso posto!

Fenomeni transitori

Brivido della brezza meridiana nel calore estivo.
 Parole che evaporano dalla terra. 
Liquidi discorsi di mare.
 Vele spalancate al respiro del cosmo.
 Pulsare di addomi scolpiti dal desiderio. E piedi scalzi sul trifoglio rigoglioso,
 trafitti dall’ombra della morte.

Sguardi nel fondale

L’anima non è sempre con me. Ma spesso mi visita nei miei soliloqui. E so che quando parlo con lei io parlo con tutti  

Treni

 Ci sono occasioni che vanno colte al volo, come un treno che passa e tu arrivi alla stazione in ritardo, senza biglietto, trafelato, sudato, accaldato, ma nonostante tutto riesci a salire proprio mentre le porte si stanno chiudendo. Che soddisfazione! Il problema è che spesso le occasioni, proprio come i treni, passano fuori orario e ti colgono alla sprovvista e impreparato . Le segui con gli occhi e immancabilmente in tempo reale cerchi di prefigurarti tutte le alternative possibili. E i secondi scorrono. Fai due e tre passi verso la porta di ingresso mentre l’altoparlante con voce metallica e impersonale annuncia: “Treno per K in partenza dal binario X”. Altri due o tre passi. La porta si avvicina. Ma nulla, tutto rimane allo stato latente, solo l’immaginazione va, sale su quel treno e parte con biglietto di sola andata o magari pure senza biglietto. Sarebbe senz’altro più trasgressivo. Il passato o astratti mondi del possibile invece ci tirano per la giacca come un bambino che vuo

La nudité du blanc

Luoghi dove l’amore è sensualità diffusa di vapori e profumi, luci ambrate e musica sottile, eco suadente di poesia del deserto. E i tuoi occhi, accessi segreti alle profondità d’incantesimi inauditi. Un giardino lussureggiante il tuo corpo, ove l’io muore smarrito tentando itinerari di salvezza con la punta delle dita.

Per un breve istante, stamani

Il desiderio di ritornare bambini. Di recuperare quella innocente fiducia nell'agire grazie alla quale potevamo inventare giochi fantastici.

Protese a cibarsi d’azzurro

Ho guardato meglio le erbacce lungo il sentiero della mia passeggiata. Mi pareva evidente che lì ci fosse una vitalità irrefrenabile. 
Quella era la sede di un discorso vivente nella grande conversazione costituita dal mondo. Lì gli eventi erano imprevedibili e tutto si ridefiniva passo passo nella spontaneità dell’improvvisazione. Mentre nel campo coltivato, lì accanto: tutto era già predeterminato, prevedibile, finalizzato ad un obiettivo tassativo.
 Avvertivo un movimento di spontanea simpatia per la vitalità delle erbacce e anche un forte desiderio di imitazione.

Discrepanze

Tu sapevi, e io volevo. Si pensava diverso.

Impastare il pensiero nelle cose

Lo ammetto: la vita del pensiero, le strade dell’immaginazione, la ricerca del senso tramite la parola, costituiscono l’aspetto più gustoso della mia vita. Naturalmente non separato dalla realtà materiale. Il fascino sta proprio qui: impastare la vita mentale con la sostanza materiale della vita. Il pensiero, i sogni, l’immaginario, sono per me come il lievito che viene mescolato alla pasta del mondo per farne – pane profumato – la vita sensata e avventurosa.  Assistere alla nascita del pensiero e vedere emergere la forma materiale in cui esso si esprime sono di fatto impossibili a distinguere nei momenti più felici della creazione. Ho sempre desiderato che tutta la mia vita fosse come fare un bel quadro.

Filtro rosa

Dissiparono filosofie le fronde fluttuanti nel colore. E fu pura gioia.

Al chiaro di luna

Il mondo era pura magia.
 La notte, in quell'angolo del giardino.
 Tutto era sospeso
 e bastava essere.
 Se ne doveva ricordare, 
domani.

"Lontano lontano”, come nelle favole

Nelle storie del nonno il mondo era colorato. Le montagne spesso erano rosse e sentieri interminabili solcavano pianure e attraversavano colline. Cantastorie incredibili venivano dall'Oriente e raccontavano di draghi e di principesse. Avevano sempre doni magici nelle tasche profonde delle loro casacche e si portavano a tracolla strumenti musicali che non avremmo mai immaginato.

Nelumbo

Il lago, con le sue ombre e i suoi riflessi. La realtà delle cose va assai oltre ciò che riesco a vedere. Come lo so? Non lo so, lo avverto. In quel senso di non esserci in tutto ciò che c’è.

A filari

So che sono piccola nell'universo. Non so neanche cosa voglia dire tutto questo. A volte ho l'impressione di muovere le cose con il pensiero. Molto spesso di essere mossa io per prima da un pensiero che è dentro le cose. Pur non sapendo cosa voglia dire, essere al mondo e e trafficare con le cose, immaginando di essere un soggetto, mi piace immensamente. Non ha proprio senso che tutto debba finire.
 Questa qui dev'essere una preghiera.
 Forse bisogna essere ubriachi per essere in sintonia con la vita.
 E le parole, a cui tengo tanto, forse non sono che una brezza su un fondale imponente che resta nelle buie profondità.

Vaneggiamenti di calura estiva

Dei cat cià canàma
ressùrgiu tacanùma
aruscibàdu. (Tu arrivi da ogni parte,
con colori sgargianti 
trafiggi l'abisso).

Acqua

L’acqua può stare nello stato solido, liquido, aeriforme.
 Così immagino che le cose, il paesaggio che sta lì davanti, per esempio, possa esistere in stati diversi.
 Alcuni di questi possono essere evocati dalle macchie con cui le tue mani li rappresentano.
 L’immaginazione tende ad evadere dai confini del mondo usuale. Tende ad esplorare nella geografia che sta fuoriporta.
 Forse è di qui che si origina quel senso di leggerezza e di gioco che ci libera dal senso del dovere e dalle pressioni.

Io mi fido della luna

Le luci dei giardini, qui sotto, e la casa di Marcello.
 Marte è un puntino sopra i lampioni.
 Andrò a leggere. Ho bisogno di parole e di pensieri per costruire consapevolezza. 
Prima di crollare dal sonno voglio sapere chi sono e cosa ho fatto e dove vado e perché. Almeno un po’!

Ascoltando Debussy. Prélude à l'après midi d'un faune. E rileggendo Mallarmé

Ces nymphes, je les veux perpétuer. 
Si clair,
 Leur incarnat léger, qu’il voltige dans l’air
 Assoupi de sommeils touffus.
 Aimai-je un rêve?

La vita che voglio vivere

È questa la vita che voglio vivere. Sostare in questi rettangoli di pazienza, colmi di triangoli impazienti di sforare i confini.

Pensieri serali

S’appresta la città ai riti della sera.
 La gente se ne va, sospira, trama, spera. 
La notte ha come il giorno le cose da scoprire. 
Io fuori non ritorno: andrò presto a dormire.
 Sarà per me il mattino l’ora dell’esultanza.
 Prima che il sole sorga inizia la mia danza.

Can can

“ I’ve never had an overall strategy or a plan, you know? I’ve just always wanted to show off. ” Leonard Cohen È evidente che coloro che sono in grado di organizzare le loro risorse secondo un piano ben congeniato hanno costruito una macchina capace di ottenere risultati quantificabili e remunerativi. Sempre che sappiano essere intelligenti e perseveranti. Questo non mi è mai riuscito per la convinzione vagamente romantica che quel modo di vivere mi avrebbe fatto perdere tutta una polpa gustosa della vita, piena di emozione e d’intensità soggettive, senza le quali mi sarebbe sembrato di vivere solo di scheletro. Ovviamente tutto questo potrebbe essere soltanto la razionalizzazione di una sorta di pigrizia esistenziale, ma non voglio dar credito a questo sospetto. Preferisco immaginare di aver tracciato per me una via originale all’esistenza, capace di venire incontro ai miei sogni di lunga data. Parlo di sogni più che di progetti, perché la vaghezza del sogno mi dà più speranza della p