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Visualizzazione dei post da settembre, 2021

Altro esempio

Mangiamo e facciamo diete, preghiamo e facciamo telefonate, inventiamo e ascoltiamo, lottiamo e ci adattiamo… Sempre di nuovo, ci mettiamo in gioco. Non sopportiamo l’entropia del tempo vuoto. E quando nulla succede, pensiamo con fede che le cose stiano capitando a nostra insaputa e che domani ci raggiungeranno.    

Procedere leggera

 Si alzava presto.
 A pesca di idee.  
Pensieri che aprono l'orizzonte, 
 che alimentano il fuoco interiore.
 Che danno forma ad azioni costruttive.
 Che fanno della giornata un terreno ubertoso.

Niente da fare

E mi scopro ogni mattina così dispersiva!… Le troppe cose, ognuna che tira dalla sua parte. Nell’insieme...una sorta di smarrimento… E sembra giustificata la domanda che affiora: dove sto andando? Dove voglio andare? Una vecchia domanda! Insomma: bisogna decidere, cioè tagliare via i molti richiami e scegliere la direzione. Disciplinare le risorse, raccogliere in un disegno unitario, ben orientato, la folla delle spinte… Focalizzarmi su l’obiettivo. Ma quale? Se tento di rispondere, ritornano in tanti nel mio cervello a chiedere precedenza: premono verso l’uscita come contro uno stretto collo di bottiglia… Imbarazzo! Allora concludo che ciò che desidero davvero sarebbe non dover decidere, poter seguire la corrente, lasciarmi portare… vedere e gustare mentre le cose accadono, semplicemente essere, volendo quello che avviene e lasciandomi andare. Nessuna pressione a fare, a ordinare, a focalizzare. Libertà come non aver niente da fare! È un pensiero che resetta la mente e allarga il res

Andrò fino in fondo

E, in fondo, l’avventura sta proprio qui: nell’avanzare al buio, trapanando l’opaco con piccole torce elettriche.  E la meraviglia è tutta in questo vedere qualcosa che spunta dal nulla.      

L’officina del fare vita

C’è questa cosa che desta una certa compassione poetica. Questa cosa che si può chiamare “la grande fatica del vivere”. La si può percepire nell’individuo ma anche nella specie: nell’umanità intera, se la si guarda da quelle altezze da cui si vede la storia. Da quella prospettiva e con quelle emozioni di meraviglia e pathos che ci fanno sentire parte di un mondo grandioso, che pure, da vicino, è pieno di robaccia che non ci piace. Un po’ come quando si contempla il paesaggio a distanza. Bellissimo! Anche se da vicino, lungo il torrente e negli anfratti tra le rocce, si vede l’immondizia abbandonata senza cura. Questa “grande fatica del vivere”, da vicino appare spesso come “la gioiosa operosità del fare vita” qui, adesso. Ed è qui che il gusto e la bellezza trovano un’espressione particolarmente nutritiva. Io adoro questa prospettiva. Ci lavoro tutti i giorni. Mi creo i miei film mentali per questo… E allora io ero una creativa alla scoperta di funzioni straordinarie della scrittura e

Importante imparare a dire di no alle mille cose per dire di sì solo a quelle poche che ti portano dove vuoi andare.

Rallentare

Là dove si perde tempo e si riesce ad ascoltare il sussurro del vento Vengono a galla i sogni Che sono la vera ragion d'essere Della nostra breve avventura nel mondo.    

Distesa d'erba dietro la fontana

Questa esplosione di verde mi rasserena, mi dà pace. 
Mi riconnette con l’energia vitale. 
Mi ricorda l’infanzia. 
Allora ero una ragazzina selvatica che preferiva vivere sulle piante piuttosto che nella piazza e nei viali del paese.
Tra la società e la natura avevo scelto la natura.
 Ci sarà stato un motivo per questo. Io andavo a istinto. Oggi il contatto con la natura ha un carattere più spirituale (se si può dire così). O forse semplicemente energetico: mi rivolgo alla natura per ricaricare energia buona che poi vado a spendere nelle mie relazioni. Oltre alla meditazione, in natura, io mi porto da leggere e da scrivere. Elaboro idee.  Mi spingo anche fino a progettare iniziative di cui ho avuto ispirazione.    

Infinito

Tutto ciò è sulla terra e che si può provare o toccare e che credo sia infinito: ogni tipo di carta è infinita il petrolio, la benzina, il metano, tutti i carburanti delle auto sono infiniti l’acqua è infinita il legno è infinito l’aria è infinita una pagina di excel è infinita Beautiful è infinito i libri sono infiniti la rete è infinita gli esseri umani sono infiniti le cellule, i microorganismi, gli acari sono infiniti la polvere è infinita l’energia elettrica è infinita i cibi nei supermercati sono infiniti poi altro non so (pure ciò che non so è infinito).    

Prova a dire

I'm looking for...
 something unexpected
 oh

Amiche al mare

Maria e Anna sono due amiche in vacanza al mare. Ogni mattina, quando è ancora fresco e c’è poca gente in giro, vanno a correre. Fanno lo stesso percorso, corrono affiancate, ma lo fanno in maniera diversa. 
Chi le osserva nota nel volto una differenza evidente. Maria è sorridente, concentrata e si vede che prova piacere. Anna ha il volto teso, sofferente. Controlla in continuazione l’orologio contapassi e misuratore delle funzioni del corpo. È protesa a raggiungere gli obiettivi che si è prefissa e che sono annotati nel suo strumento elettronico. Si vede che non vede l’ora di arrivare fino in fondo e di raggiungere l’obiettivo mettendo fine alla fatica.
Quando ne parlano, ormai sistemate sotto l’ombrellone sulla spiaggia, Maria dice ad Anna che lei corre per il piacere di correre. È talmente concentrata sulle sensazioni che prova nel corpo, che non ha altri pensieri. Si nutre di quelle sensazioni come di un’esperienza che la carica, la rende felice. Stando a quel che pro

Il dolore

Ma, all’inizio, c’era del dolore. Un dolore forte e lancinante.
 Succedeva quando l’uomo o la donna che avevamo amato ci lasciava. Senza peraltro capire perché.
 C’era dolore dell’anima. Forte, lancinante. Come quando la società e il mercato sembravano dirci: non c’è spazio per questo. E noi avevamo in cuore desideri e sogni che sembravano la vita. C’era dolore. E il dolore stesso ci spingeva a uscire, a salire qualche gradino della scala. Se non volevi morire, finire schiacciato sotto un peso insopportabile. Il dolore è dolore, non c’è santi…
 Il dolore del corpo assorbe le forze, il dolore dell’anima esaurisce le energie della vitalità: la fiducia, la speranza, la gioia di vivere. Entrambi possono uccidere. Ma il dolore è anche una reazione vitale e mette in moto le risorse estreme, quelle fondamentali. E superare la prova del dolore rende più forti, più coraggiosi, alla fine, più umani. Il dolore diventò nostro amico. Come le nostre imperfezioni.
Avevamo coltivato sogni, li avevamo

La differenza

Metterò radici nella roccia, dolcemente, poco alla volta, fino in fondo.
 Non sprecherò energie a lottare contro nemici. 
 Irradierò colore per chiunque ne voglia.    

Le colline qui davanti

Mi piace scoprire, lungo il viaggio, che emerge più chiara la mia identità, che so – insomma – meglio quello che voglio essere e fare. Mi piace ammettere che ho scoperto gradualmente, e anche con un po’ difficoltà, i miei talenti e le mie abilità, ma che poi li ho sviluppati ed esercitatI. Qualcosa che esprime sempre meglio la mia unicità.  Mi piace molto uscire dal coro.