Forse con la Vita non si deve scherzare. E io ho scherzato. La depressione che mi è venuta a visitare, forse, è la cifra di ciò che io ho compresso e depresso per mancanza del vero coraggio di volare.
Amico mio, amica mia, mi sento di nuovo battere il sangue nei polsi. È una gioia profonda – credimi .
La depressione è lì. Aspetta nella stanza accanto.
Magari me la faccio amica.
Magari facciamo società.
Voglio che sia qualcosa che segna la mia storia. In positivo.
Qualcosa che ha spessore. Non le solite cose confortanti che si dicono in queste circostanze.
Qualcosa che ha spessore.
Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.
Sapere dell'esistenza del dolore ti dà il coraggio di apprezzare la Vita. Fino in fondo, senza sprecare nulla
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