Si sedettero sulla panchina, in silenzio. Odoravano l’aria di agosto. Il brusio pregno degli alberi del parco. Lo sguardo si liquefaceva, assorbito dallo spettacolo del firmamento. La luce delle stelle era un messaggio polifonico che proveniva, tutto insieme, da anni luce inegualmente distribuiti nella stratificazione del tempo. C’era da star zitti per sempre, a quello spettacolo.
A volte basta così poco...
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