Tarda mattinata, aria leggera, sapore di iodio, barche all’orizzonte. Le voci tacciono per un momento. La musica del mare, qualche rumore dall’entroterra, lontano.
Gli scienziati non sanno a cosa possa servire la coscienza, le sensazioni, i sentimenti, ai fini dell’evoluzione naturale. Noi sappiamo di aver bisogno di vedere come in uno specchio cosa stiamo facendo, e cosa desideriamo. E abbiamo bisogno di trattare con le parole e con l’immaginazione lo schermo grazie al quale navighiamo nell’universo dell’essere.
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