Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.

Sai... tu non mi risponti mai ma io non smetto di scrivere perché la tua vita mi affascina. Mi piacerebbe sapere come vivi. Nelle tue foto sei sempre nella natura vestita come se dovessi andare a una festa. Sei così anche nella realtà? Chi ti sta accanto. Di chi sogni la fioritura?
RispondiEliminaQuesta immagine è suggestiva del momento di relax prima di affrontare sfide molto impegnative! Sono momenti che uno si può concedere se ha preparato tutto a puntino per superare il confronto.
RispondiEliminawow...che talento
RispondiEliminaC'è sempre il confronto da sostenere. Non bisogna mai dare niente per scontato. I dati positivi ci sono. ma è ancora troppo presto per aver assicurato l'esito in mio favore.
RispondiEliminaquesta immagine da veramente un senso di serenità :)
RispondiEliminaun pò come alice!
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