Rispetto ai ragionamenti ben fatti, sono spesso folle. Voglio credere a
cose che non hanno nessuna giustificazione logica. Immagino di avere
poteri che non sono stati mai testati. M’illudo volentieri, sapendolo. Leggo gli oroscopi di Rob Brezsny (li trovo creativi). So plasmare i
miei umori con le parole. Non conoscendo la verità delle cose, cerco di
giocare con le apparenze e mi creo i miei film mentali. Ho bisogno di
una colonna sonora e di una scenografia colorata, per reggere l’incontro
con la realtà. Evito più possibile i telegiornali, perché dicono che là
fuori è una tragedia, per lo più. Se penso che si muore trovo che non è
giusto. M’immagino che sia uno scherzo, una trappola. Ma non la parola
fine. So che non c’è nessuna ragione per questo. Soltanto che a credere a
questo mi fa stare meglio.
All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.
Ma dove lo hai trovato quel fantastico muro di foglie rosse?
RispondiEliminawow, bellissima!
RispondiElimina