Rispetto ai ragionamenti ben fatti, sono spesso folle. Voglio credere a
cose che non hanno nessuna giustificazione logica. Immagino di avere
poteri che non sono stati mai testati. M’illudo volentieri, sapendolo. Leggo gli oroscopi di Rob Brezsny (li trovo creativi). So plasmare i
miei umori con le parole. Non conoscendo la verità delle cose, cerco di
giocare con le apparenze e mi creo i miei film mentali. Ho bisogno di
una colonna sonora e di una scenografia colorata, per reggere l’incontro
con la realtà. Evito più possibile i telegiornali, perché dicono che là
fuori è una tragedia, per lo più. Se penso che si muore trovo che non è
giusto. M’immagino che sia uno scherzo, una trappola. Ma non la parola
fine. So che non c’è nessuna ragione per questo. Soltanto che a credere a
questo mi fa stare meglio.
Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
Ma dove lo hai trovato quel fantastico muro di foglie rosse?
RispondiEliminawow, bellissima!
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