Maria e Anna sono due amiche in vacanza al mare. Ogni mattina, quando è ancora fresco e c’è poca gente in giro, vanno a correre. Fanno lo stesso percorso, corrono affiancate, ma lo fanno in maniera diversa. Chi le osserva nota nel volto una differenza evidente. Maria è sorridente, concentrata e si vede che prova piacere. Anna ha il volto teso, sofferente. Controlla in continuazione l’orologio contapassi e misuratore delle funzioni del corpo. È protesa a raggiungere gli obiettivi che si è prefissa e che sono annotati nel suo strumento elettronico. Si vede che non vede l’ora di arrivare fino in fondo e di raggiungere l’obiettivo mettendo fine alla fatica. Quando ne parlano, ormai sistemate sotto l’ombrellone sulla spiaggia, Maria dice ad Anna che lei corre per il piacere di correre. È talmente concentrata sulle sensazioni che prova nel corpo, che non ha altri pensieri. Si nutre di quelle sensazioni come di un’esperienza che la carica, la rende felice. Stando a quel che prova, la corsa potrebbe durare all’infinito. Anna ascolta, poi volta la testa di lato, perplessa.
Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini. Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse. E forse è proprio quello che devono fare. Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà. La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere. “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film. Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi. La realtà dunque non è ...
È proprio così: lottare contro il viaggio o goderselo il più possibile. Proprio così, sempre così
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“Il problema è che viviamo in un mondo dove la stupidità è ascoltata, l'intelligenza è ignorata e l'educazione è passata di moda.”
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