E mi scopro ogni mattina così dispersiva!…
Le troppe cose, ognuna che tira dalla sua parte.
Nell’insieme...una sorta di smarrimento…
E sembra giustificata la domanda che affiora: dove sto andando? Dove voglio andare?
Una vecchia domanda!
Insomma: bisogna decidere, cioè tagliare via i molti richiami e scegliere la direzione. Disciplinare le risorse, raccogliere in un disegno unitario, ben orientato, la folla delle spinte… Focalizzarmi su l’obiettivo.
Ma quale?
Se tento di rispondere, ritornano in tanti nel mio cervello a chiedere precedenza: premono verso l’uscita come contro uno stretto collo di bottiglia…
Imbarazzo!
Allora concludo che ciò che desidero davvero sarebbe non dover decidere, poter seguire la corrente, lasciarmi portare… vedere e gustare mentre le cose accadono, semplicemente essere, volendo quello che avviene e lasciandomi andare. Nessuna pressione a fare, a ordinare, a focalizzare.
Libertà come non aver niente da fare!
È un pensiero che resetta la mente e allarga il respiro. Un ampio spazio di “niente da fare” dove poter fare tutto quello che viene voglia di fare, dove essere esattamente quello che sono!
…
E se immagino di avere questo grande spazio di libertà, immediatamente ritorna la domanda: e allora, cosa faccio? Dove voglio andare?
Curioso!
Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini. Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse. E forse è proprio quello che devono fare. Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà. La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere. “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film. Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi. La realtà dunque non è ...
RispondiEliminaBella riflessione... condivido appieno. Mi chiedo solo se una cosa comune a tutti, anche a quelli che sembrano avere una vita che segue la direzione giusta e sono soddisfatti; oppure io sono come te ed altri...
Grazie di aver condiviso questo pensiero che mi aiuta a riflettere.
Buona domenica!