Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà . Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini. Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà , poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse. E forse è proprio quello che devono fare. Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà . Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà . La vecchia “realtà ” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere. “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film. Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi. La realtà dunque non è ...
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RispondiEliminaSempre delicatamente delizioso. Complimenti
RispondiEliminaFoto audace
RispondiEliminasei magrissima, mi piace lo spazio che hai in mezzo alle gambe...
RispondiEliminaComplimenti al fotografo. Scatto davvero indicato.
RispondiEliminaIl mio abbraccio
Maurizio
Bisogna riflettere su quanto la fotografia illustri la frase.
RispondiEliminasei te massiccia in questa foto e un po enigmatica
RispondiEliminaMa poi non lo facessi più, mi pare
RispondiElimina😀
Ciao poetessa di immagini e parole