Ho guardato meglio le erbacce lungo il sentiero della mia passeggiata.
Mi pareva evidente che lì ci fosse una vitalità irrefrenabile.
Quella era la sede di un discorso vivente nella grande conversazione costituita dal mondo. Lì gli eventi erano imprevedibili e tutto si ridefiniva passo passo nella spontaneità dell’improvvisazione. Mentre nel campo coltivato, lì accanto: tutto era già predeterminato, prevedibile, finalizzato ad un obiettivo tassativo.
Avvertivo un movimento di spontanea simpatia per la vitalità delle erbacce e anche un forte desiderio di imitazione.
Perché a testa bassa?
RispondiEliminaIl mio abbraccio
Maurizio
molto bella, bucolica... poco credibile nel mais con quel vestito ma bella
RispondiEliminaun insieme di bellissimi colori!
RispondiEliminasempre sul pezzo!
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