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La mappa del cielo

Il cielo stellato della notte. Orione sempre più alto. Sirio, poco sopra l’orizzonte verso sud est, luminosissima. È la stella alfa del Cane Maggiore. 

Ho una mappa del cielo sull’iPad. Vi compaiono i corpi celesti con il loro nome e la loro posizione aggiornata in ogni momento.


Ma non è riconoscere le stelle e sapere il loro nome l’emozione più grande: è il senso di immensità dell’Universo e la meraviglia di essere viva e di vedere.

 
E poi le domande che affiorano da sé nella mente: e io chi sono, e che ci faccio? Che vuol dire tutto questo? 


Smarrimento e stupore, 


gratitudine e impotenza. 


Abbandono. 


E poi la decisione verso il sorriso e la gioia.

 




 

 

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Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Quale noi

Alcune cose, la natura te le dà da sé. Vengono su o fuori come i ravanelli. Ma tante altre, se le vuoi, le devi fare. Il senso è probabilmente qualcosa che non si trova bell’e fatto. Ci devi mettere del tuo.