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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

Piccoli

Come sono piccoli i gesti che riusciamo a fare! Piccoli gli oggetti che creiamo.  Piccoli i passi che spingiamo sul sentiero.  Piccoli per noi stessi, per la nostra mente, per l’immaginazione e il desiderio.   

Passione creativa

Mattino. La giornata è appena cominciata la fuori. Mentre qui dentro il desiderio è già sveglio. Ci sono le cose da fare. Vestite e calzate. Ma c’è anche una presenza inquieta, ancora informe, che urge. È il desiderio che non si vede ancora allo specchio. So che è lui che comanda. Più che gli aspetti esecutivi della giornata. E mi spinge a scrivere e a disegnare, magari solo scarabocchiare, alla ricerca di una forma, di un volto. Per poter chiamare le cose per nome. Capisco che è qui la mia ricchezza più intima e vera. Questa pressione interna che non equivale ancora ad un progetto ben architettato. Una pressione, piuttosto, in cerca di un progetto. Del suo progetto. Bussa insistente alla porta dell’intelligenza e dell’immaginazione. Le sollecita a partorire tentativi e interpretazioni. È lì la mia giovinezza.
 È lì il luogo dove incontro me stessa, oltre il già fatto, oltre ciò che già esiste. È quella la punta avanzata dell’Essere.
 È da lì che scruto il futuro.
 E tento di disegnarn

È possibile

La brina e il sole
 Queste le parole

Diritto al bovarismo

Mi hanno regalato un segnalibro con annotati i diritti del lettore (da Daniel Pennac). Il sesto è il diritto al bovarismo. Lo trovo giusto. Non forse nel senso del triste destino di Emma che Flaubert conduce inesorabilmente fino al suicidio.
 Ma certo nel senso di riuscire a vedere le cose diversamente da quelle che “sono”, a sognare delle felicità “irrealizzabili”, “irraggiungibili”. E questo perché la definizione di ciò che è e di ciò che è possibile fornita dal senso comunemente diffuso continua ad essere piuttosto taccagna. E, lungo il cammino dell’esistenza, siamo piuttosto incoraggiati dagli eventi a perdere il senso dell’abbondanza che aveva ispirato ancora le nostre fantasie di bambini. Ecco allora che i libri, e la lettura, possono nutrire – contrastando l’entropia – il sogno, la speranza, l’operosità gioiosa, la fiducia, …
 In una parola, l’arte di coltivare la gioia di vivere, sollevando quotidianamente dalla melma la nostra energia vitale. Ed è questo che fa la differenza.

Il volo del gabbiano

Che il pensare sia un camminare rapido verso le sorgenti della gioia di vivere.  Sia un saltellare a braccetto con l’immaginazione delle scene che fanno straordinaria la nostra storia.    

Le courage de vivre

Vorrei dirti in questo modo quanto ti ammiro quando ti assalgono le preoccupazioni, o il peso degli errori commessi, perfino la paura di avere una vita priva di senso, una storia insignificante, neanche una storia..
… e tu riesci ad accennare quel tuo sorriso leggero, a scuotere pazientemente la testa, e a ricominciare daccapo, respirando profondamente.   

Apprendista

Nella nostra (mia) vita ci sono itinerari che ti portano a sperimentare la gioia e perfino l’estasi dell’essere al mondo. È un po’ l’aspirazione dei vari itinerari della spiritualità. In armonia con la natura, la meditazione che ti collega con la profonda sacralità dell’universo, la pace del cuore, etc… Ecco, mi dico, questo è il Paradiso Terrestre. Non c’è bisogno di altro e tutto è colmo. Ma, a un certo punto emerge l’albero della conoscenza e tutto cambia. Mangi la mela e sei cacciato. La conoscenza è innanzitutto la consapevolezza che il tuo desiderio sopravanza ogni bene che hai, ogni cosa che esiste, ogni traguardo raggiunto. La conoscenza che ti fa “come” Dio – anche se solo nel senso che il tuo desiderio è senza limiti, infinito. E, mangiando questa mela, tu esci dal Paradiso Terrestre e ti metti al lavoro, intraprendi un cammino che è tutt’altro che pacifico, per conquistare l’altrove. Il sentimento che provavo in queste riflessioni non era quello di una colpa, ma

Pausa di riflessione

Nel segreto fascino del viaggio certamente c’è il piacere di vedere nuovi paesaggi, nuova gente, nuove abitudini, nuovi modi di essere. Diciamo: il piacere del nuovo. Viaggiare è uscire dal proprio mondo e incontrare l’altro. E quando s’incontra l’altro, prima lo si riconduce al noto, per rassicurarsi, e poi ci si rende disponibili per vedere oltre il noto.

 Ed è qui che si comincia a cambiare. Perché l’altro ha per vocazione quella di manifestarsi come la parte mancante di sé. È sorprendente la gioia di scoprire che l’altro era ciò che ci mancava. Come se noi fossimo un tutto, frammentato in infiniti mondi, che il viaggio ci permette di incontrare e di mettere insieme.

 Io, nel viaggio, mi muovo un po’ a caso. Voglio dire: senza un piano preordinato in maniera rigorosa. Forse è perché non so esattamente dove devo andare. O forse è perché mi appare piacevolmente romantica l’idea di lasciarmi “guidare dal cavallo” mentre procedo. Con il segreto desiderio di scoprire che nulla avviene

Incontro alla luce della luna

Come sono belli i piedi di coloro che portano buone notizie!   

Siamo vivi

Siamo vivi. Siamo ancora vivi. 
È come scoprirsi rinati!
 Ah sì! Ora ci si può mettere al lavoro. 
I tuoi sogni. Quelli sono la tua verità.
 Ci sarà qualche marchingegno qui dentro.
 Non importa. Hai voglia di fare. 
E sai dove andare.      

Energie di profondità

La fede è il modulo base per la navigazione. 
L’amore è il culmine.    

Scommesse

Curiosamente immaginare al ribasso è una scommessa. Immaginare che le fantasie siano mere illusioni senza costrutto.  Immaginare che quello che conta sia soltanto ciò che si tocca e  si guadagna. Tutta la nostra vita pratica, concreta, è come sospesa a un cielo di immaginazioni e di scommesse.

La tua storia

….e  un giorno forse succederà che basterà immaginare e le cose si materializzeranno lì davanti...

Un abbraccio di inizio anno

Amo il nuovo. Ho riflettuto: nuovo è ciò che ha il potere di rinnovarmi, di rendermi nuova.