Facendo molte rime
S'impara a poetare"
- Diceva l'arcivescovo
Volendo salmodiare.
Di certo gli sfuggiva
Il cuore del concetto,
Forse troppo occupato
A coltivar l'aspetto.
Ma un giorno accanto a un fosso,
Andando a passo lesto,
Fu all'improvviso scosso
E reso alquanto mesto
Pensava all'Orizzonte,
Al sole, alle comete,
Alla rugiada, al fonte,
Al cranio dell'ariete.
Pensava a quelle cose
Cui non ne val pensare:
Le spine delle rose, L
o sciabordio del mare,
Il vento sulle fronde,
La piega dei ginocchi,
I pali sulle sponde,
La voce dei ranocchi...
E gli sembrò d'un tratto
Che la felicità
Fosse legata a un patto
Con quelle cose là.
Disse: non è questione
Di fare ben la rima,
Questa rivelazione
Non l'ho capita prima!
Proprissimamente così.
RispondiEliminaE se lo capisce un gran arcivescovo possiamo capirlo pure noi. Tra il guardar lontano e fuarbar il nostro ombelico, lì in mezzo, c'è la nostra felicità.
Bravissima amica mia
☺