Passa ai contenuti principali

La nuit, moi et le chat

Avevi messo il cappellino, quella sera, chissà perché?
Forse la luce della luna?
Recitavi un copione che non avevo mai sentito.
E sondavi il possibile con gesti inappropriati…
Certo eri bella.
E avevi occhi pungenti, che foravano la notte.
Io non pensavo all’etichetta, ma all’amore.
Non sapevo che fare e feci tutto…


 

Commenti

  1. Fare tutto, non dimenticare nulla, nessun dettaglio.

    RispondiElimina
  2. Più o meno come Hitchoock che compariva in tutti i suoi film

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Quale noi

Alcune cose, la natura te le dà da sé. Vengono su o fuori come i ravanelli. Ma tante altre, se le vuoi, le devi fare. Il senso è probabilmente qualcosa che non si trova bell’e fatto. Ci devi mettere del tuo.