E stavo lì, seduto in quel boschetto
a rimirare il mondo spalancato,
io t’aspettavo ed ero circospetto,
per quello che temevo e aveo sognato.
Tu non tardasti più del sole o il vento
e furon forti le tue tinte ardenti,
e mi lasciasti sol col cuor contento
quando del giorno i lumi furon spenti.
Ed il fumo lo porta via il vento...
RispondiEliminaAssecondar madre natura
RispondiElimina