Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
Il vento a volte lo fa. Arriva, scompiglia e porta nel vento, appunto, la parte di supereroi che c'è in noi.
RispondiEliminaA volte lo fa, a volte lo facciamo fare
tu non sei gigante, ma immensa!!!
RispondiEliminaLe forme di un angelo
RispondiEliminaA proposito di vento, non volare via che ci servi ancora qua. :D
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