Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
Perdersi nell'infinitamente piccolo che, a guardarlo bene, è proprio infinitamente grande
RispondiEliminaContinu a perderti nell'infinto... forse troverai te stessa e il tuo posto nell'universo.
RispondiEliminaSe sai dare ai dettagli la giusta luce, puoi trovare verità insospettate... buona serata
RispondiEliminala capacità di osservare non è una capacità che molte persone hanno. a volte, un particolare, un piccolo frammento singolare, attira la nostra attenzione e ci fa scoprire cose inaspettate!
RispondiEliminaChe bel pensiero...e che bella foto
RispondiElimina