Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli. Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.
Ebbri, come il battello di Rimbaud. Vicini ad una cascata forse... ma più vivi che mai.
RispondiEliminache bel cappotto!
RispondiEliminati sta da dio!
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