Come tutti, sono un misto di forza e debolezza. Dei momenti sono debole,
fragile, vulnerabile e intimorita. In altri momenti ho la grinta di una
leonessa che difende i suoi piccoli. Sono coerente, a modo mio. Nel
senso che non consento ai momenti di debolezza di portarmi fuori dal
binario che decido nei momenti di forza e di visione nitida.
Nei
momenti di debolezza ho imparato a fidarmi delle cose che avvengono. Mi siedo nel centro del cuore e mi
lascio guidare da quello che avviene, dentro e fuori. Ho fiducia. Prima o
poi, vengo premiata. Le cose si risolvono bene, da sole – si direbbe.
Eppure credo di contribuire con questo mio atteggiamento a che tutto
proceda per il meglio.
La consapevolezza che tutto è andato a
buon fine, che c’era una logica segreta negli eventi, ce l’ho solo dopo
che tutto è successo. Potrebbe essere altrimenti? Per questo, ho deciso
di non strizzarmi troppo il cervello nel cercare soluzioni a priori. A
priori io cerco di centrarmi, di restare connessa o di ricollegarmi. Lo
dico in questo modo. Quando sono collegata, credo che tutto quel che
avviene porterà a un buon fine. E credo che tutto quel che faccio
colpirà nel segno, anche se non lo vedo subito.
Quando sono forte,
vedo chiaramente in anticipo. So dove andare a parare e come
comportarmi. So fare piazza pulita di tutti i ragionamenti contorti e le
domande stupide.
Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini. Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse. E forse è proprio quello che devono fare. Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà. La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere. “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film. Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi. La realtà dunque non è ...
Ti stimissimo! Io, quando va bene-bene, navigo a vista. Navigo a vista in questo mio mare di nebbia
RispondiElimina☺
Decidi e vai avanti!
RispondiEliminache bello sciarpone!
RispondiEliminadove passeggi di bello?
RispondiEliminahai sempre quel tocco in più!!
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