Succede qualcosa che se avessi un linguaggio matematico schematizzerei così:
x per y + y per x = M (come Mega), dove M è x e y elevati ad un esponente crescente.
Un matematico potrebbe apprezzare questa formulazione astratta – sebbene balbuziente. Quello che diventiamo nel momento in cui c’è amore ricambiato e schiettamente comunicato è un multiplo indefinito di noi. E, probabilmente, anche questa formulazione ha il difetto di estendere nella stessa dimensione, sebbene in modo esponenziale, la qualità della nostra vita. Probabilmente è qui che converrebbe parlare di salti quantici, in cui uno passa ad una realtà diversa, una dimensione altra.
Io vorrei che gli innamorati prestassero attenzione a questi momenti magici che ci sono all’inizio della loro storia, Che diventassero consapevoli, con calma, dei processi che avvengono dentro la loro percezione d’essere.
E vorrei che di qui si traessero generalizzazioni importanti per tutte le dimensioni della vita.
Più che di salti quantici, parlerei di una vera e propria danza quantica, con tanto di salti, balzi, piroette ed inchini quantici tutti
RispondiElimina😁
Bellissime foto, come ci hai abituato, ormai
Planck parlava di quanti... noi poensiamo a svolte, a scelte nel flusso della nostra vita. E come dicono i fisici non sappiamo misurare tuttoi gli stati insieme, però dobbiamo viverli.
RispondiEliminama che solarita!
RispondiEliminala matematica non fa per me hahaha bellissime foto comunque
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