Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.
Il verde è tutta un'altra cosa
RispondiEliminaMaurizio
Leopardi aveva il monte Tabor... Ognuno ha la sua collina dove stare solo, dove ridere, piangere, sognare dove il tempo e l'aria sono solo sui. Chi non ha la sua collina, reale o no, forse non può essere davvero triste o felice. Non può sentire le emozioni fino in fondo.
RispondiEliminaCome le foglie portate dal vento...
RispondiEliminaOggi è mercoledì, da me si esce a fare aperitivo..penso anche da te
RispondiElimina"L'inesauribile mappa del possibile", ovvero ciò che fa girare il mondo, che ci fa andare avanti
RispondiEliminaChe bel vestito
RispondiEliminaIl verde è verde
RispondiEliminasembra un quadro!
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