Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
L'ora dei pasti è comunque difficile da dimenticare... Magari si mangia in giardino tra gli alberi fioriti.
RispondiEliminaLagestroemia indica... cosa indica? Il cielo, forse, la terra, i passanti, la gioia.
RispondiEliminaCarinissimo post, come sempre 😁
Foto che urlano primavera
RispondiEliminache bei colori primaverili!
RispondiEliminache fiori erano? li conosci?
RispondiEliminaCome un fiore
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