Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
Di solito re e regine dormono della grossa, soddisfatti della grassa vita loro. Sono le principesse che non dormono alla ricerca di un qualcosa che proprio non c'è
RispondiEliminatogli il fiato! dove ti trovavi amica?
RispondiEliminanon ci sono mai stata ma sembra un set di un film!
RispondiEliminasei perfetta in questa immagine!
RispondiEliminaEhi principessa che ci fai fuori dal castello di notte?
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