Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.
Ciao. Ci conosciamo meglio ? se vuoi...e se ti fa piacere....
RispondiEliminati dona molto quel vestito!!!
RispondiEliminaTra rettangoli e triangoli il cerchio si chiude.
RispondiEliminaComplimenti
Bellissimi colori
RispondiEliminasembra già autunno nella tua foto! è recente o di archivio?
RispondiEliminaoddio ti sei arrampicata sugli alberi? stupenda!
RispondiElimina