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Il senso della vita

Jodorowsky dice che la vita non ha senso. La ricerca del senso della vita è una faccenda intellettuale. La vita è tutto fuor che intellettuale. La vita bisogna viverla. 

Io penso che la domanda sul senso della vita abbia anch’essa il suo posto importante nel vivere la vita. Per questo motivo non ci si deve sbarazzare così frettolosamente di una domanda che ha le radici nel più profondo di noi.
Si può cercare di capire il senso di questa domanda, che non si accontenta certo di una risposta concettuale.
Quella domanda vuole sentire (il “senso”) la presenza di qualcosa che rende la vita veramente vivibile. Vuole sentire che la vita è buona, che l’ama, che la nutre, la sostiene ed è pronta a sconfiggere tutte le sue paure. Qualcosa che è in grado d’infondere fiducia e slancio creativo, invitando alla creazione quotidiana dell’essere.
Poiché questa garanzia non è immediatamente presente, poiché si presenta di primo acchito come un’Assenza, ecco la domanda, che non è solo domanda di sapere, è domanda di avere, di ricevere, di sentire dentro. È Desiderio.
E allora questa domanda, alla fine, è un invito a cercare (non solo con l’intelletto) il Santo Graal.
 
Ed è questa ricerca stessa, la sfida che pone alla fiducia, il coraggio che richiede, lo slancio per certi versi folle cui si affida, che fa “sentire” il senso della vita.







Commenti

  1. Per chi non credere in un aldilà la vita non ha senso.

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  2. La vera felictà sta proprio nel percorso personale che facciamo inconsciamente verso di essa. La felicità è un bene utopico.

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