Vieni, questa sera, con i tuoi piedini che suonano la tromba delle scale. Entra nell’abbraccio della mia casa. Aprirò la finestra e ti farò l’amore accarezzato dal vento delle stelle. Assaporerò i tuoi seni come pesche di vigna e le mie mani navigheranno sulle onde dell’oceano di dolcezza che tu sei. Cercherò le favole in mezzo ai tuoi capelli e respirerò la tua anima nel tuo respiro. Le mie reni sono sature di libidine di vita e le mani anelano a sollevare ogni velo. Tu sei la vita succulenta. E, benché ebbro, stordito e confuso dal nettare che trasuda la tua pelle, io sono io, pienamente consapevole, pieno, tondo, intenso e sano. E tu sei tu, lunare e luminosa.
Sicuramente meglio di quelli che sono convinti di sapere tutto.
RispondiEliminaIdem
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RispondiEliminaSolo le persone davvero mature e non piene di sé, sono in grado di ammettere quello che hai scritto. Continua così! :)
P.S. stare a contatto con il prato, specialmente camminare a piedi nudi sull'erba, è una delle mie cose preferite, mi rigenera come poche altre cose al mondo sono in grado di fare
Ti prenderei a randellate con un fazzoletto di seta.
RispondiEliminaDunque vediamo, chiediamo alla margherita:
Umorismo inglese.
Pattinaggio sugli specchi.
Haiku (componimento breve e minimalista giapponese).
Gatta Morta.
Il cognac.
Le esalazioni pestifere del fico decomposto.
La caramella per la scimmia invadente.
Il gioco del gatto con il topo.
Ma un momento.... chi sarebbe il gatto e chi il topo?