Passa ai contenuti principali

Sapere

L’unica cosa che so è di non sapere.
…e  non ne sono neanche tanto sicura.



Commenti

  1. Sicuramente meglio di quelli che sono convinti di sapere tutto.

    RispondiElimina

  2. Solo le persone davvero mature e non piene di sé, sono in grado di ammettere quello che hai scritto. Continua così! :)

    P.S. stare a contatto con il prato, specialmente camminare a piedi nudi sull'erba, è una delle mie cose preferite, mi rigenera come poche altre cose al mondo sono in grado di fare

    RispondiElimina
  3. Ti prenderei a randellate con un fazzoletto di seta.

    Dunque vediamo, chiediamo alla margherita:

    Umorismo inglese.

    Pattinaggio sugli specchi.

    Haiku (componimento breve e minimalista giapponese).

    Gatta Morta.

    Il cognac.

    Le esalazioni pestifere del fico decomposto.

    La caramella per la scimmia invadente.

    Il gioco del gatto con il topo.

    Ma un momento.... chi sarebbe il gatto e chi il topo?

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Scorrere leggeri

Non eravamo noi a provare l’amore, ma era l’amore che aveva preso noi e ci trascinava per territori nuovi. E volevamo essere leggeri. Sapevamo che dovevamo camminare agili e veloci per i sentieri che il tempo ci portava. Dovevamo avere avere gambe agili e piedi robusti. E braccia pronte ad afferrare i rami. E a nuotare nel mare della vita.