Passa ai contenuti principali

Riflessioni su Aristotele

Spesso sono divisa tra la notte, il cuore della notte, ed il mattino. Questi sono i due momenti del giorno che preferisco: lotto tra la staticità e la lentezza della notte e la dinamicità del mattino
Il mio animo è ben rappresentato dal quel quadro di Magritte in cui si vede un paesaggio notturno sotto un cielo diurno chiaro e luminoso.
Vivere per sempre in un ipotetico mattino è però anche una condanna perché quando si ha tutto per possibilità è difficile prendere decisioni e intraprendere una strada ma in fondo questo è l'unico modo per mantenere accesi la fame, il desiderio e l'attrazione.
Mi piace allora immaginare il mattino con il sole che sale, il pane caldo e buono e agire senza pensare, senza pensare alle cose, senza spingere niente e nessuno per lasciare che tutto si muova per passione e vitalità: forse questo intendeva Aristotele quando aveva immaginato che il Dio muovesse ogni cosa non spingendola ma attraendola, immagine bellissima assai nota a chi è innamorato ma io non so che cosa sia fino in fondo l'amore e mi dispiace.




Commenti

  1. Ti immagino come una creatura più notturna che mattiniera.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Un film della vita

Una volta mi bastava leggere tre quotidiani al giorno per avere la certezza, o quasi, di essere in contatto con la realtà. Oggi è piuttosto diverso. Sono disincantata. C’è tanta televisione, tanto internet, tante immagini. Nell’epoca ingenua le immagini dovevano mostrare la realtà, poi hanno finito per chiarire che mostravano innanzitutto se stesse. E forse è proprio quello che devono fare. Alla fine dobbiamo liberarci dall’idea che le immagini, ma anche le parole, mostrino qualcosa che si chiama realtà. Le nostre parole (e le nostre immagini) non mostrano: costruiscono la nostra realtà. La vecchia “realtà” è diventata “la cosa”. Ed è come se “la cosa” fosse lì, perennemente disponibile a mettersi in posa per noi. Apparentemente sotto la nostra direzione – poi è da vedere. “La cosa” è una miriade di comparse disponibili alla lavorazione del nostro film. Rovesciamento: non viviamo più nel mondo delle cose: tendiamo a vivere nel film costruito da noi. La realtà dunque non è ...

Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.