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È più facile per un cammello

Federica: ho dei rapporti con lui… sto con lui, io mangio, dormo, penso con lui…

Confessore: rapporti?

Federica: si… senza essere sicura, senza sapere…

Confessore: sicura di che cosa?

Federica: d’altra parte so… so che approfitto di lui, della sua… della sua intelligenza, del suo calore, del suo… di tutto lui…

Confessore: della vita…

Federica: sì…

Confessore: beh… approfitta della vita…

Federica: sì…

Confessore: ma dov’è il male?

Federica: sì, è vero… ma non… non riesco a respirare e… ho paura di invecchiare così… senza mai più respirare… quando invece mi sento ancora un po’ giovane…

Flashback:
Federica bambina: che i miei capelli siano molto lunghi, anche quando qualcuno me li taglia, che ricrescono subito, che questo zucchero filato non finisca mai, che io non abbia mai più paura di niente…

Mamma: Federica lo sai che non ti devi allontanare… dammi la mano, dammi la mano

Federica bambina: dove vanno i palloncini quando salgono in alto? E poi quando arrivano dove ci sono le nuvole? Scoppiano! E poi ricadono… ma in testa di chi? Hai già conosciuto qualcuno che ha ricevuto un giorno un palloncino sgonfiato in testa!?

Da “È più facile per un cammello” di Valeria Bruni Tedeschi


Commenti

  1. Non riesco a capirti, quali sono i tuoi gusti, quali sono le tue letture. Credevo leggessi classici poi ti smentisci, anche per la musica è così.

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Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Quale noi

Alcune cose, la natura te le dà da sé. Vengono su o fuori come i ravanelli. Ma tante altre, se le vuoi, le devi fare. Il senso è probabilmente qualcosa che non si trova bell’e fatto. Ci devi mettere del tuo.