Penso al paradossale destino dell’uomo, questo essere effimero capace di creare cose che durano più di lui.
E penso che forse è un segno, questo, della sua vocazione a lavorare per la vita, oltre i propri recinti personali. E immagino che di qui derivi quella intensa soddisfazione che l'individuo prova quando allarga i rami del suo frutteto oltre la cinta dell’orto. Quando il suo albero produce frutti in abbondanza per chiunque passi sotto e ne voglia.
E penso che la vita sembra non vada a economia, non faccia i conti all'osso, e che butti a miglioni quando serve solo uno. E che il di più non è spreco ma abbondanza.

Hai ragione, è cos' per i comuni mortali, ma per chi vede oltre ogni barriera materiale, di tempo e spazio, il seguito è la conseguenza di un'intesa perfetta è l'Amore vero non è il finale, anzi è l'inizio di una nuova vita, quella felice. Si vive una sola volta, ricordatelo, prendere in giro se stessi è più di un peccato mortale.
RispondiEliminaBellissima sia i colori che indossi e sia tutta te stessa.