Sulla tomba di Bukowsky l’epitaffio dice: Don’t try, non cercare, non provarci.
È una sua poesia che si riferisce all’eventualità di fare lo scrittore, in sostanza se non sei convinto di una cosa non farla, se non ti ruggisce dentro non farla, inutile cercare, inutile sforzarsi di farla, riuscirà male, in ogni caso.
Questo principio credo vada applicato anche in altri campi, non solo alla scrittura. Amore compreso.
Non cercare, non cercare, no… rassegnati, può succedere, può non succedere, nulla cambia, inutile cercare, bisogna rassegnarsi al destino delle stelle, ascoltarle mentre bruciano, sentire i pianeti che girano intorno a noi, limitarsi a questo, senza alcuno sforzo.
È una sua poesia che si riferisce all’eventualità di fare lo scrittore, in sostanza se non sei convinto di una cosa non farla, se non ti ruggisce dentro non farla, inutile cercare, inutile sforzarsi di farla, riuscirà male, in ogni caso.
Questo principio credo vada applicato anche in altri campi, non solo alla scrittura. Amore compreso.
Non cercare, non cercare, no… rassegnati, può succedere, può non succedere, nulla cambia, inutile cercare, bisogna rassegnarsi al destino delle stelle, ascoltarle mentre bruciano, sentire i pianeti che girano intorno a noi, limitarsi a questo, senza alcuno sforzo.
Don’t try!
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RispondiEliminaAmo Bukoski, forse è il mio scrittore preferito; ma non conoscevo questo particolare...che ovviamente me lo fa amare ancora di più.
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