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Qualcosa di non finito

Stamattina mi sono svegliata con uno strano pensiero nella mente. Ci ho rigirato un po’ dentro prima di alzarmi. Mi sembrava quasi blasfemo, certo paradossale, ma aveva presa su di me, come qualcosa che ha una sua forza intrinseca, e che pretende una sua verità. Sta a te scoprirla. Più o meno, il pensiero diceva questo. Che Dio è come la pace nel mondo: semplicemente “non c’è”. Qualcosa di troppo bello, ma che non esiste. Caso mai è “da fare”. E poi mi riecheggiava nella testa: un Dio da fare?! Ha un senso tutto questo? Lo so che tu che sai la teologia mi hai già mandato a stendere. E certo me lo merito, perché sparo le parole senza creanza. Ma ancora adesso, che è sera, continuo a ripetermi: un Dio che non c’è, caso mai che è da fare! Certamente ho più simpatia per gli atei che per i teologi credenti. Penso che gli atei siano teologi più fini. Sanno indicarci con maggiore precisione quale Dio non possa esistere o – che è lo stesso – che se esistesse, bisognerebbe combattere. Il pensie
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Memento audere semper

Tu sei in un’astronave.
 E hai poteri magici.  E volli pensare ai tuoi viaggi e alle tue avventure.    

Tramonto felice

Primo. La fotografia, resa così facile dai nostri cellulari, è un potente strumento per arricchire la nostra percezione. Secondo. La foto che facciamo, con la scelta dell’inquadratura, ci addestra alla creatività nella scelta del modo di guardare la vita in generale. Terzo. Sono affascinata dalle ramificazioni, impossibili da seguire con lo sguardo lineare, di quelle piante ai margini dello spazio. Rappresentano la difficile e complessa arte di mettere insieme i nostri discorsi lunghi e complessi, i nostri progetti compositi. Ci serviamo di quelle ramificazioni nelle nostre mappe mentali per tenere in ordine e in collegamento idee e pensieri che raccogliamo o produciamo. Quarto. Attraverso quella complessa diramazione la pianta nutrirà e spalancherà alla luce del sole la sua grande chioma di foglie verdi. Che trasformeranno la luce solare in zuccheri per il proprio nutrimento e per il nutrimento di tutti gli altri esseri viventi, perché il mondo delle piante è la base de

Pantaloni corti

Come vorrei svegliarmi una mattina nuovamente ragazzina in pantaloni corti e sgattaiolare fuori di casa alla scoperta del mondo. E ascoltare attentamente i racconti dei grandi, assorbendone i segreti per affrontare le sfide e risolvere le difficoltà. Per scoprire l’itinerario avventuroso che mi porta a chiarire il sogno che mi abita e a vedere la sua realizzazione in carne e ossa.
 Del mistero della vita vorrei gustare la sorpresa e certamente mi metterei a viaggiare il globo, curiosa di altri modi, di altre forme, di altre intuizioni.
Raccoglierei, percorrendo il mondo, un bottino di spunti, di eccitazioni, di sorprese, per dare vita alle opere delle mie mani e provare a lungo l’emozione della creazione. E raccontare agli amici, la sera, attorno a tavole imbandite, le avventure diventate leggende, l’incontro di persone curiose e affascinanti, amori appassionati e sorprendenti e le città dell’Asia e le Isole dei Mari del Sud. E vorrei che tutto questo entrasse a nutrire l’anima del mon

Dolci colline

Certo, il mondo è incredibile. È come un’avventura. Io ci sono dentro e non so rendermi conto, e sono smarrita. Però è grandioso che io possa vedere e sentire, e possa aprirmi varchi tra le pieghe degli eventi. Ricevere pace dalle dolci colline. E avvertire lo spessore di una storia che è anche la mia, guardando le mura antiche sul dorsale, segnaposto di passate conquiste. E per qualche strana sorte io vedo là un confine e qui una sosta, una sosta da abbandonare una volta riposata e un confine da oltrepassare. Perché la vita è questo viaggio avventuroso, lungo il quale ci stanno bene le locande e le osterie, ma a metterci in piedi è il desiderio appassionato di una meta a lungo sognata.     

Sguardo di fuoco

Esci presto il mattino e lungo la strada ti avvii. Incendi le nuvole d’incanti, spalanchi voragini nell’umida terra che ti brama. Vibra l’aria d’intorno e in risonanza tremano i colli.   Chi e dove accordò quello sguardo di fuoco in sintonia con le meccaniche celesti? Amo i tuoi passi sulle foglie che cantano. Un sortilegio, il profumo di muschio che ti segue.      

Ricerca

Un bocciolo di rosa durante la passeggiata. L’intensità di una passione, di una ricerca, di un viaggio, di un progetto, di un amore. Un bocciolo rosso, calore sufficiente alla mattinata autunnale. E il lavoro su di me, sul mio spirito, sulla mia immaginazione. E il camminare attenta, macchina fotografica alla mano. Il verso sgraziato di un fagiano. Il fiume che scorre impetuso. Gli spunzoni di steli dopo la trebbiatura del mais, allineati come soldatini obbedienti dalla testa mozzata. Ogni dettaglio era parola in un discorso allusivo. Il disegno di una trama.

La mia casa è nei prati

La mia casa è nei prati. Vado ogni giorno per sentire il soffio del vento. Riposo e ricreo. Solo lì sono “io”. E cammino tutto il giorno solcando il territorio. Dormo dietro le pietre, lungo il sentiero. Ma al mattino presto, quando ancor non ricordo la mia storia, vado nei prati , per stare un po’ a casa. Quanto basta.      

The Lights of Home

Il colore è il mio mondo, la mia poesia amorosa.  Il colore è scappare dal grigio di una vita che non s’impegna con determinazione a produrre un senso.  Il colore è un “sì” alla vita.  Il colore è slanciarsi fuori immediatamente e d’impeto dagli indugi e le tergiversazioni, dalla prosaica narrazione di una razionalità col baricentro troppo basso.  Il colore è dunque volare, come l’intende la poesia e la musica.  Il colore è la luce di casa mia.    

Torna il sole

Questa mattina è ritornato il bel tempo. Che gioia vedere, con gli occhi ancora piccoli della notte, il cielo aperto e il sole che inizia la sua ascesa sopeattuto per una metereopatica come me Cerco di accettarmi così come sono, senza riuscirci mai del tutto. E approfitto dei periodi buoni per pompare gioia ed entusiasmo fattivo nel mio sistema vitale.
 Oscillo tra sensi di inutilità e slanci altruistici di grande respiro.
 Mi barcameno, come fanno un po’ tutti. Facendo finta di aver capito i segreti della vita, quando il destino soffia il suo vento in poppa, o quando lo prendo di bolina. Salvo ammettere sinceramente la mia profonda ignoranza quando ci sbatto il naso contro. Se questo è il mio viaggio, stamani ne sono molto lieta. Con la luce di questa mattinata promettente mi sembra di poter contribuire al benessere del mondo. E forse giungere in prossimità della mia Itaca, che continua ad attrarre il mio pensiero, sia che faccia tempesta, sia che trionfi il bel tempo.