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l bosco incantato

Una delle situazioni che più attirano la mia curiosità e stimolano le mie emozioni è costituita dai boschi. I boschetti di piccole dimensioni, che tu puoi trovare percorrendo la campagna e che rompono la monotonia dei seminativi oppure i boschi più estesi che trovi sulle pendici dei monti, come le faggete, o i boschi di larici, i boschi di frassini e querce, di castagni e di betulle, distribuiti in abbondanza sulle pendici delle montagne qui attorno...
I nostri boschi, a meno che tu non ti ci inoltri di notte, non sono inquietanti. Non danno le suggestioni perturbanti delle grandi foreste, anche se le richiamano nella mente. Sono boschi da favole.
E sono boschi da meditazione, da ricreazione delle energie. Camminando tranquillamente per i sentieri o le stradine ti puoi soffermare sugli alberi individui. Spesso alcuni ostentano forme curiose, contorte o aggrovigliate, radici affioranti dalle protuberanze scolpite da una fantasia sfrenata. Vi ritrovi spesso figure di animali, o anatomie umane. Insomma, il bosco è un invito a fantasticare.
Un po’ per volta ti viene spontaneo di entrare nel mondo del “c’era una volta” o in quello dei sogni ad occhi aperti, dove i desideri del tuo bambino interiore si sprigionano in libera uscita.
È una situazione magica, nella quale puoi incontrare le forze benevole della natura, emozioni primordiali, talvolta anche sentimenti mistici di fusione col Tutto. Se poi ti fermi a considerare i dettagli, la forma delle foglie, la capillare intelligenza delle strutture e delle loro funzioni, l’infinita varietà delle forme e dei colori, non puoi non sentire la presenza intelligente della Forza Vitale che tutto permea, te compreso, e tutto sostiene.
E cresce in te lo stupore di essere vivo, di partecipare, vedendo e sentendo, a questo immenso movimento di vita il cui senso ultimo sfugge alla tua presa, lasciandoti sgomento e incuriosito, ondeggiare nelle spirali della meraviglia.

 

 






 

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