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Andar per mare



Ricordo il mare, ora che è sera,

la barca nel porticciolo,

l'aria salmastra e l'intonaco scrostato delle case

accroccate una all'altra sulla riva.

E le parole che dicevi

guardando l'orizzonte,

quella linea sottile tra cielo e mare.

Parlavi della grande impresa,

di quel desiderio immenso,

di quella fame inestinguibile

che partoriva il tempo delle tue giornate.

E non fummo mai piccoli sui ciottoli del borgo




 


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Specchio delle mie brame

All’inizio lo specchio era solo uno specchio. Ma aveva già tutto il mistero e il potere dello specchio. Guardarsi allo specchio non andava senza conseguenze. Il mito di Narciso ne è la testimonianza. Lo specchio poteva servire per controllarsi, per un esame di coscienza, per correggersi, per un sano amor proprio… oppure poteva produrre quell’incanto, quella malia che l’innamoramento della propria immagine mette in scena e che può portare a smarrire se stessi, la realtà e a inquinare i rapporti con il mondo e le persone.      

Il mio presente

 Io vivo questi tempi e le loro sfide come il periodo più interessante della storia. D’altra parte è la mia epoca. Voglio dire che non ho mai sentito il bisogno di elogiare il passato rispetto al presente come se si fosse perso qualcosa. Le sfide sono lì a sollecitare il coraggio e l’industria, l’iniziativa, l’immaginazione, la ricerca.

Mettere ali

 Uscirò dal guscio, che prima protegge ma poi imprigiona, e metterò le ali.